notizie storico-critiche | Dopo una iniziale formazione musicale, Lorenzo Delleani decise di dedicarsi alla pittura iscrivendosi nel 1854 all'Accademia Albertina di Torino seguendo le lezioni di Enrico Gamba, Carlo Arienti e Andrea Gastaldi. Gli esordi del pittore, data la sua formazione, sono legati a dipinti di soggetto storico che riscossero notevole successo; tuttavia il fascino per lo studio en plein air, che gli permetteva di arricchire le sue opere di un sapore maggiormente realistico, lo spinsero a percorrere la via del paesaggio che portò avanti in parallelo con i dipinti storici. Il passaggio definitivo alla pittura di paese avvenne in seguito all'incontro con Antonio Fontanesi e alla sua pittura sentimentale, mentre contemporaneamente approfondiva il forte interesse per la pittura olandese secentesca. I dipinti degli anni Ottanta segnarono il raggiunto superamento dell'accademismo e la maturazione di un linguaggio personale, sciolto, estemporaneo, lirico e allo stesso tempo moderno, fortemente in sintonia con il contemporaneo paesaggismo olandese, di cui l quadro in esame rappresenta un notevole esempio. Infatti, sebbene "Imminente luna" preceda di circa un anno il viaggio di Delleani in Olanda nell'estate del 1883, esso presenta una singolare consonanza con i paesaggisti della Scuola dell'Aja (J. Maris, H. Breiter), sensibili alle atmosfere di luoghi solitari e nebbiosi, evocatori di stati d'animo, che permette di ipotizzare una conoscenza indiretta, da parte dell'artista, di quella pittura.L'opera, raffigurante con una sorprendente economia di mezzi un chiaro di luna sul Po, fu presentato all'Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma - assieme a "Sotto Natale" e "Nevi basse (Alpeggio)" - del 1883 riscuotendo il plauso della critica più accorta (Chirtani, De Renzis, Netti), colpita dalla poetica suggestione della visione notturna appena accennata con pochi ma efficaci tratti di luce emergenti dall'oscurità. Queste caratteristiche, testimoniano una predilezione del pittore per i paesaggi sentimentali, non privi di sapore simbolista di cui, nella tela, si avvertono echi anche nel titolo, che se da una parte si legano agli influssi della pittura fontanesiana, dall'altra sembrano tangenti con la poesia di Giovanni Camerana, a cui era legato da una forte amicizia, come anche lo stesso Fontanesi e lo scultore Leonardo Bistolfi. |