notizie storico-critiche | Diplomatosi a Roma all'Accademia di Belle Arti seguendo il corso di scenografia di Toti Scialoja, Pino Pascali, per mantenersi, lavora come grafico pubblicitario e come scenografo per case cinemetografiche e per la televisione. Durante i suoi studi sperimenta i materiali e le tecniche più diverse come la plastica e il polistirolo trattato con acidi, la lamiera e la cartapesta. Realizza filmati pubblicitari impiegandovi e mettendo a frutto reminescenze e speculazioni condotte sulla pittura, pertanto la sua prima produzione artistica non costituisce una storia parallela a quella commerciale; Pascali, infatti, stabilisce una continuità tra le due attività che si arricchiscono a vicenda di soluzioni derivanti ora dalla grafica pubblicitaria ora dalle prove artistiche.Il piccolissimo disegno, "Jonny Scicchettoso", acquistato nel 1991 da Vittorio Rubiu in occasione della mostra sulla grafica pubblicitaria di Pascali alla Galleria L'Arco d'Alibert a Roma e successivamente facente parte della donazione Rubiu alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, è probabilmente una delle prove dell'artista per lo studio dei personaggi che avrebbero animato il filmato "I Killers", un lungometraggio in cartoni animati di cui la Cineriz aveva proposto a Pascali la realizzazione della scenografia per il film-provino nel 1967.Esiste, però, un altro disegno di Pascali, un "Johnny Sciccoso", creato per una pubblicità commissionatagli nel 1961 dall'Algida (ripr. in Pino Pascali. Disegni per la pubblicità", catalogo della mostra presso la Galleria L'Arco d'Alibert, Roma 1991, p.13), prove grafiche di elevata purezza formale raffiguranti gangsters anni Trenta, che tuttavia si differenziano notevolmente dallo stile Pop che caratterizza invece il nostro disegno.Il "Jonny scicchettoso" della Collezione Rubiu trova, infatti, corrispondenze stilistiche più precise in alcuni disegni successivi, esattamente del 1967, (ripr. in "Pino Pascali", catalogo a cura di A. B. Oliva, A. Tecce, L. Velani, Napoli, Castel Sant'Elmo, 7 maggio - 8 luglio 2004, p.223), che Pascali realizza, come detto sopra, per la Cineriz.Alla luce di questa diversità stilistica si può, dunque, supporre che Pascli abbia lavorato in due momenti diversi al personaggio di "Johnny Scicchettoso", prima nel 1961 per l'Algida e dopo nel 1967 per la Cineriz, e che la data 1961 presente nel catalogo "La collezione Brandi Rubiu", (Catalogo della mostra a cura di S. Pinto e M. Cossu, Galleria Nazionale d'arte Moderna, Roma, Novembre 2001, p. 74) potrebbe essere non condivisibile. |