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bene culturale | dipinto |
titolo | La campagna di Salerno |
soggetto | paesaggio |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00491716 |
localizzazione | RM, RomaViale delle Belle Arti 131, Roma |
contenitore | palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti 131, Roma |
datazione | XIX ; 1885 - 1885 [data] |
autore | Vertunni Achille (1826/1897), |
materia tecnica | olio su tela |
misure | alt. 102, largh. 200, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
dati analitici | paesaggio con bufali |
notizie storico-critiche | Seguiti gli studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli con Smargiassi, Pergola e Bonolis, insieme a Domenico Morelli e Filippo Palizzi, Vertunni ebbe in comune soprattutto col secondo l'idea di riformare il paesaggio in maniera anticonvenzionale e naturalistica. Come i due colleghi, dei quali cerca di mediare le differenti anime, egli era infatti allievo insofferente alle regole dell'accademia; tuttavia, rispetto a Palizzi, preferì adeguare le nuove ricerche naturalistiche al quadro di storia - ma con esiti diversi rispetto a Morelli - genere con il quale esordì alla mostra di belle arti di Napoli del 1851. Trasferitosi a Roma nel 1853 e dopo aver presentato con grande successo nel 1855, alla mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti, "La Pia dei Tolomei", uno dei suoi dipinti più celebrati, Vertunni, già nel 1856, realizzò il suo primo quadro esclusivamente di paesaggio, una campagna romana studiata dal vero, non indifferente alla tendenza naturalistico-sentimentale che si stava diffondendo a Roma grazie a Nino Costa, ma con uno sguardo chiaramente indirizzato verso la pittura napoletana e palizziana. Gli esiti più caratteristici di questa fase possono essere apprezzati nel dipinto presentato alla Prima Esposizione Nazionale di Firenze del 1861, "Le Paludi Pontine" (Torino, Galleria d'Arte Moderna). Il dipinto in esame testimonia, invece, la fase tarda della produzione di Vertunni, ancora legata a quei primi dipinti, come desumibile dall'interesse per scene molto ariose, dai vasti orizzonti fumosi interrotti da elementi verticali che ne esaltano la dimensione e abitati da bufali, ma in cui la fattura sciolta e vibrante tradisce quell'ammiccare alla clientela borghese che ne fanno, in ultima analisi, un'opera legata a quella destinazione commerciale aspramente condannata da Nino Costa. |
bibliografia | Willard( 1898)p. 378; Monteverdi( 1975)p.128; Villari( 2006)n.9.15, p. 256. |
definizione | dipinto |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | Viale delle Belle Arti 131, Roma |
ente schedatore | S 51 |
ente competente | S 51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Bertozzi F.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S. |
anno creazione | 1997; 2011 |
latitudine | 41.916136 |
longitudine | 12.482598 |