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bene culturale | scultura |
titolo | La Cieca |
soggetto | busto femminile |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00121526 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti, 1 |
contenitore | palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Galleria d'Arte Moderna |
datazione | sec. XX ; 1916 (ca) - 1917 (ca) [documentazione] |
autore | Boncinelli Evaristo (1883/ 1946), |
materia tecnica | gesso/ patinatura |
misure | cm, alt. 48, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Figure: figure femminili. |
notizie storico-critiche | Databile al 1916-17 appartiene ad un gruppo di sei opere eseguite in questi anni fra cui "Il Suocero", "La Permalosa", "La Smorfia", ed altre due opere, "L'Arringatore" e la "Preghiera per il ritorno del babbo dalla guerra", che andarono perdute dato che Boncinelli le lasciò in creta al momento del suo richiamo alle armi l'8 gennaio 1918. Proprio l'andata in guerra segnerà l'inizio di quella profonda disperazione e di quel malessere fisico e morale che porteranno Boncinelli allo smarrimento della ragione. Questo busto di donna avvolta in uno scialle, con il volto alzato e gli occhi spenti ed incavati, ritrae una mendicante che chiedeva l'elemosina dinanzi alla chiesa di Borgo Ognissanti e che abitava in un vicolo vicino a Pitti. Il Pariani si sofferma a lungo sulla personalità del soggetto che "viziosa, depravata, spoglia di requisiti umani...con eloquio ciano e becero esponeva impavida il turpe passato". il busto, tagliato poco sotto le spalle, poggia sopra uno zoccolo rettangolare di tipo quattrocentesco, che l'autore ruppe verso sinistra in modo che si unisse col petto e lo prolungasse; "lo squarcio corrispondeva col cuore ed Evaristo volle appunto rappresentare priva di cuore quella meschina"(Pariani). L'opera fu respinta nel 1917 dalla Giuria di accettazione della Mostra di Palazzo Davanzati in Firenze, e la moglie dell'artista in un fascicolo dattiloscritto, consegnato nel 1961 all'allora Soprintendente Ugo Procaci, dal titolo "Un'artista folle vita di Evaristo Boncinelli scultore scritta dalla moglie" ricorda l'accoramento dell'autore per questo rifiuto, e come egli soleva ripetere: "sbaglierò, ma questo è il mio miglior lavoro". Si è voluto vedere in questa figura l'espressione della decadenza dello spirito dopo una vita di vizi di miseria. Ma quel che oggi rimane, indipendentemente dai risvolti morali del soggetto, è l'essenzialità quasi geometrica dei piani plastici racchiusa nella immobilità luminosa di questa creatura dolorante. Una fisionomia stravolta assume formalmente una struttura plastica severamente concreta che dimostra la capacità di Boncinelli a trattare soggetti compassionevoli senza cedere a pietismi ma sublimando quasi, e riassumendo, la realtà ed il sentimento del modello in pura forma scultorea. Di questa scultura esiste una riproduzione in bronzo al Museo di Villa Giulia a Roma. La scultura qui considerata fa parte del gruppo di opere di Evaristo Boncinelli per la acquisizione vedi scheda: Galleria d'arte moderna, il giornale 2048. |
bibliografia | Tinti M.( 1927)pp. 34, 36; Tinti M.( 1928); Enciclopedia italiana( 1929-1994)p. 394; Pariani C.( 1938)pp. 120, 121, 137, 138; Catalogo XI( 1939)p. 15; Cartei C.( 1939)p. 707; Franchi R.( 1946)p. 183; Mostra retrospettiva( 1959); Colacicchi G.( 1959)p. 3; |
definizione | scultura |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.zza Pitti, 1 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Gallo A.; Funzionario responsabile: Paolucci A.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1974 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.779926 |
longitudine | 11.245030 |