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bene culturale | dipinto, opera isolata |
titolo | La flotta olandese in navigazione |
soggetto | flotta |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00186898 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeP.za Pitti, 1 |
contenitore | palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.za Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, deposito Angiolini |
datazione | sec. XVII ; 1672 - 1672 [data] |
autore | Van de Velde Willem il Vecchio (1611 ca./ 1693), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 112, largh. 203, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Mezzi di trasporto: navi; vascelli; barche. Oggetti: bandiere olandesi; bandiere svedesi. Mare. Figure maschili: soldati. Armi: cannoni. Fenomeni metereologici: nubi. |
notizie storico-critiche | La tela fu acquistata per il cardinale Leopoldo de' Medici nel luglio 1674 da Pieter Blaeu, che fungeva da suo agente in Olanda al prezzo di 325 fiorini olandesi. Nella corrispondenza precedente il Blaeu aveva dato notizia al cardinale dell'esistenza del quadro in mani private e che la richiesta era di 400 fiorini, con la speranza però di ridurre la spesa come infatti avvenne ( Geisenneimer 1911, pp. 44-51 ). Sempre il Blaeu scrisse ancora il 28 dicembre di quell'anno, informando il cardinale che il dipinto era stato spedito alla volta di Firenze. Esso compare infatti, anche senza nome dell'autore, nell'inventario dei beni del cardinale in seguito alla sua morte, il 10 marzo 1675: si trovava nel suo appartamento, al secondo piano di Palazzo Pitti, nella camera detta "del satiro" e reca il n. 209. Con lo stesso numero compare di nuovo in un inventario generale dei dipinti di palazzo dopo il 1713; nel palazzo è sempre rimasto in seguito, venendo poi inventariato dopo l'unità d'Italia, fra i suoi beni demaniali. La cornice nella quale è racchiuso il quadro, di legno tinta a ebano, fu fatta fare nel 1675 dal corniciaio o stipettaio Giuseppe Rossinroti, come risulta dall'inventario più sopra menzionato ( Geisenheimer 1911 ). Come afferma il Robinson, dalla cui scheda relativa a questo dipinto si traggono tutte le informazioni relative alle navi che vi sono rappresentate, è molto probabile che questa rappresentazione della flotta olandese sia del tutto immaginaria ( vi comparirebbe infatti un vascello la "speranza della Zelanda" o "Zelandia", bruciato nel 1666 ). Cominciando da sinistra le navi principali sono: la Huis Tijdverdrijf vista dalla poppa; all'estrema destra, sempre in primo piano, si distingue la Elefante Bianco che compare chiaramente sul castello di poppa; al centro, in secondo piano e sempre vista di poppa compare il Leone dorato, mentre sulla destra, al di là dell'Elefante bianco, ci sarebbe già nominata Speranza della Zelanda o Zelandia. L'ultima nave a destra è la Libertà distinguibile per la figura allegorica corrispondente, scolpita sul castello di poppa. Fra le altre navi rappresentate sullo sfondo, quella all'estrema sinistra di poppa, che si vede al di là della prua di un altro vascello, è la Sette province ammiraglia della flotta olandese e comandata dall'ammiraglio De Ruyter ( che compare anche in un altro quadro del Van de Velde appartenuto al cardinale Leopoldo: cfr. Langedijk 1961, pp. 99 ). Nel 1672 il cardinale Leopoldo era riuscito ad ordinare, e quindi a farsi inviare ben quattro quadri del Van de Velde, per tarmite di Francesco Ferroni e Pieter Blaeu ( Geisnheimer 1911 ). Il primo quadro il più grande fu quello rappresentante la cattura del vascello inglese Royal Price avvenuta durante la battaglia navale detta dei "quattro giorni"al largo della costa inglese all'altezza della Sole Bay nel Mar del Nord. Il dipinto fu poi lasciato in eredità da Leopoldo de' Medici al cardinale Chigi la cui famiglia ancora possiede. Gli altri tre, come accertato per prima da Langedijk ( 1961 ) sono da riconoscere in due quadri oggi proprietà dell'Istituto della S. ma Annunziata al Poggio Imperiale e in un altro che, passato per volontà testamentaria al cardinale Nini di Roma è stato identificato dalla studiosa olandese con l'esemplare nella collezione di Sir Bruce Ingram ( Inghilterra ). Pieter Blaeu scriveva al cardinale Leopoldo il 27 luglio 1674 annunciandogli che il dipinto ordinato al Van de Velde era finito. Secondo lui il quadro non era "fatto con quel sommo labore e quella applicazione straordinaria come è il quadro che io ebbi l'honore di far fare per servizio di V. A. REV. MA due o tre anni sono..." ( qui il Blaeu sembra alludere al quadro passato poi al cardinale Chigi ). In realtà, come nota il Robinson- che commenta l'eccellente stato di conservazione della tela-" il disegno delle navi è altrettanto accurato che in qualsiasi altra grisaille del Van de Velde". E' interessante notare che la tela, giunta a Firenze, poco prima della morte del cardinale Leopoldo ( marzo 1675 ) rimase senza cornice per qualche tempo, finché ne venne fornita al momento della stesura dell'inventario dei beni del cardinale post-mortem. |
bibliografia | Gerson H. von( 1942)p. 183; Tessin N.( 1918)p. 129; Willem Velde( 1979)p. 96, p. 108 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.za Pitti, 1 |
ente schedatore | S17 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Chiarini M.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ D'Ambra L. (2006); Aggiornamento-revisione: Fabiani L. (2001), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ D'Ambra L. (2006), R |
anno creazione | 1986 |
anno modifica | 2001; 2006 |
latitudine | 43.765656 |
longitudine | 11.249350 |