notizie storico-critiche | La scultura, unitamente alla coppia di statuette in bronzo, parimenti di mano del Bistolfi (Casale Monferrato/AL, 1859-Torino, 1933) conservate nel Palazzo dal Pozzo, venne acquistata dalla Provincia di Torino nel 1943 dal figlio dello scultore, Lorenzo, per lungo tempo fedele custode delle opere, lasciate dal maestro dopo la morte, nello studio di via Bonsignore da cui proviene l'esemplare in esame, L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 169. Conservata nel Palazzo della Provincia di Susa fino alla fine del secondo conflitto mondiale, fece quindi ritorno agli ambienti aulici di Palazzo Dal Pozzo cui era destinata. La scultura venne valutata lire 8000 ed è la riproduzione di un particolare del monumento commemorativo al pittore Giovanni Segantini (Arco, 1858 - Schafberg, 1899), compiuto dallo scultore tra il 1899 e il 1906. L'opera, tra le più significative della produzione dell'artista, rappresenta una figura femminile nuda che si libera dalla materia ed è oggi collocata a Saint Moritz, presso il museo dedicato al pittore, ma era originariamente stata ideata per Maloja, ultimo luogo di residenza di Segantini, visitato personalmente dallo scultore per trarvi ispirazione, e voleva essere un vero e proprio omaggio, oltre che al pittore stesso, all'ultima opera che egli stava realizzando al momento della morte, il Trittico della Natura. È noto il rapporto di reciproca stima e di condivisione di idee, confermato da alcune lettere scambiate tra i due artisti; il Bistolfi fu fortemente coinvolto nella realizzazione del monumento e a lui si deve anche quello, commissionato una decina di anni più tardi, per Arco, patria del pittore. Oltre ai numerosi gessi preparatori conservati nella Gipsoteca di Casale, sono note diverse repliche, sia in marmo che in bronzo della cosiddetta Testa dell'Alpe, simili all'opera in esame, alcune delle quali conservate in raccolte private, altre presso istituzioni pubbliche, tra le quali si ricorda quella posseduta dalla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Milano, esposta a Parigi nel 1935. S. BERRESFORD, Opere scultoree, scheda n. 34, Repertorio delle Opere Scultoree, scheda n. II.21, in R. BOSSAGLIA (a cura di), Bistolfi Scultore Simbolista, catalogo della Mostra (Casale Monferrato, Chiostro di S. Croce - Palazzo Langosco, 5 maggio - 17 giugno 1984), pp. 79-82, 227; G. MAZZA (a cura di), La Gipsoteca Leonardo Bistolfi, Casale Monferrato 2001, pp. 82-83, nn. 18a, b, c. |