notizie storico-critiche | Il bronzo, unitamente al suo pendent, L'Amore, a una scultura in marmo e due tavolette di Lorenzo Delleani, venne acquistata dall'Amministrazione della Provincia di Torino nel 1943 dal figlio dello scultore, Lorenzo (L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 168). Le opere, per il pericolo dei bombardamenti aerei, vennero temporaneamente ricoverate presso il Palazzo Provinciale di Susa e, al termine del conflitto, ritornarono nella sede di Palazzo Cisterna. Le due statuette, considerate allora del valore di lire 5500 l'una, sono repliche in riduzione, prive di panneggio, di due delle tre monumentali allegorie femminili in bronzo che decorano la tomba Hofmann, realizzata dal Bistolfi (Casale Monferrato/AL, 1859-Torino, 1933) tra il 1921 e il 1925 per il cimitero monumentale di Torino. La scultura funeraria, i cui esemplari più significativi sono conservati proprio nel capoluogo piemontese, è indubbiamente il genere che diede la maggiore popolarità al Bistolfi, uno dei più importanti scultori simbolisti con contatti a livello internazionale, solo recentemente rivalutato adeguatamente. La tomba Hofmann, considerata dall'artista il "suo testamento ideale sulla concezione della morte", si inserisce nella produzione tarda, in un momento in cui cominciavano a manifestarsi dissensi da parte della committenza e, tuttavia, ottenne l'unanime plauso della critica. Presso la Gipsoteca Civica di Casale Monferrato sono conservati i bozzetti ed i modelli preparatori per il monumento, oltre ad un bozzetto dell'insieme, che comprendono, unitamente alla Poesia e all'Amore, anche il Dolore, la prima delle tre Cariatidi della Vita. Sono, inotre, note altre due coppie in bronzo analoghe a quella in esame, conservate presso raccolte private torinesi che testimoniano la fortuna goduta da tale modello figurativo al quale, giustamente, il Bistolfi accordava notevole importanza (S. Berresford, Opere Scultoree, scheda n. 81, Repertorio delle Opere Scultoree, scheda n. II.73, in R. Bossaglia (a cura di), Bistolfi Scultore Simbolista, catalogo della Mostra (Casale Monferrato, Chiostro di S. Croce - Palazzo Langosco, 5 maggio - 17 giugno 1984), pp. 126-127, 243; G. Mazza (a cura di), La Gipsoteca Leonardo Bistolfi, Casale Monferrato 2001, pp. 118-119, 149, nn. 57a, b, c, d, 85 a, b, c). |
bibliografia | Bossaglia R.( 1984)pp. 126-127, 243, nn. II.73, 81; Mazza G.( 2001)pp. 118-119, 149, nn. 57 a, b, c, d, 85 a, b, c; Cassetti M./ Signorelli B.( 2004)p. 168 |