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Opera d'arte La vecchia pescheria di Tito Ettore (Castellammare di Stabia (Na)1859 - Venezia 1941), a Roma

L'opera d'arte La vecchia pescheria di Tito Ettore (Castellammare di Stabia (Na)1859 - Venezia 1941), - codice 12 00826962 di Tito Ettore (Castellammare di Stabia (Na)1859 - Venezia 1941), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Deposito
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
titoloLa vecchia pescheria
soggettosoggetto popolare
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00826962
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Deposito
datazioneXIX ; 1893 (ca.) - 1893 (ca.) [bibliografia]
autoreTito Ettore (Castellammare di Stabia (Na)1859 - Venezia 1941),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 130, largh. 200,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d' Arte Moderna
notizie storico-criticheStabilitosi con la famiglia a Venezia, si forma all'Accademia sotto la guida di Pompeo Molmenti e si impone all'attenzione del pubblico e della critica nel 1887 con un tipico soggetto veneziano, la Pescheria vecchia, presentata all'Esposizione Nazionale di Venezia nello stesso anno e prima versione, ora dispersa, del dipinto posseduto dalla Galleria, risalente invece al 1893. Quest'ultimo, esposto a Roma e premiato con medaglia d'oro, fu poi acquistato dalle collezioni dello Stato. I due dipinti, in virtù di un'inesattezza storiografica, sono stati a lungo scambiati. La pittura di Tito fu da subito accostata a quella di Giacomo Favretto, specializzato nella rappresentazione di scene di vita veneziana e scomparso precocemente nel 1887: la sua tela Festa di Pasqua a Rialto fu esposta all'Esposizione Nazionale di Venezia del 1887 nella stessa sala della Pescheria. Entrambe le opere testimoniano uno spaccato di vita vera, un realismo deciso che si manifesta nell'opera di Tito per mezzo dell'audacia dello scorcio, un taglio ardito e di sicuro impatto visivo che permette di penetrare quasi all'interno della scena sotto le "tende palpitanti come vele" (U. Ojetti, 1911, p.230).
bibliografiaU. Ojetti( 1911)p.230; C. Maltese( 1967)p.21; E. Castelnuovo (a cura di)( 1991)pp.192, 1040
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bertozzi F.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Onnis F.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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