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Opera d'arte Madonna del Prato a Gubbio

L'opera d'arte Madonna del Prato - codice 10 00075991 si trova nel comune di Gubbio nella provincia di Perugia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, elemento d'insieme
titoloMadonna del Prato
soggettoMadonna con Bambino, San Leonardo, Beata Gennara e angeli
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00075991
localizzazioneItalia, Umbria, PG, Gubbio
datazionesec. XVII terzo quarto; 1650 - 1665 [analisi storica]
ambito culturaleambito eugubino(NR (recupero pregresso))
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 238, largh. 170,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIn alto al centro figura femminile (Madonna) seduta su nuvole, corona in testa, manto panneggiato, sorregge il Bambino, in piedi , mano destra benedicente; in basso a destra figura femminile (Beata Gennara da Gubbio) con abito monacale bianco e velo nero, in ginocchio, mani al petto; asinistra figura maschile ( S. Leonardo) in ginocchio, barba bianca, braccia aperte, saio nero, manette in basso; in alto figure angeliche con mani giunte e testine angeliche; in basso al centro paesaggio naturale con città fortificata.Soggetti sacri: Madonna del Prato. Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Leonardo. Beati: Gennara da Gubbio. Figure: Angeli. Architetture: Città. Paesaggi. Attributi: (San Leonardo) Manette. Abbigliamento religioso: Saio. Simboli: Aureole; Corona.
notizie storico-criticheLa pala, nell'originaria collocazione, era al centro della macchina lignea nel primo altare a 'latere evangelii' della chiesa di S. Spirito. Gli storici dell'arte locale Sannipoli E. e Cece F., in uno studio sul complesso monastico di S.Spirito, affermano che le fonti non consentono un'univoca identificazione del santo a destra della Madonna in quanto in alcuni documenti del 1691 la sacra immagine risulta menzionata come 'Madonna con Bambino tra San Leonardo, la Beata Gennara e Angeli' mentre gli inventari comunali, ad iniziare da quelli del secolo scorso, indicano il sacro personaggio maschile come Santo Sperandeo ed il soggetto dell'opera come la "Madonna del Prato". Ma la presenza di manette in basso a sinistra li fa propendere per l'identificazione del personaggio maschile come San Leonardo. Gli studiosi affermano, inoltre, che il dipinto in esame si riferisce all'antica pittura della "Madonna del Prato" conservata nell'omonima chiesa eugubina, dipinto murale miracoloso collocato nella Cappella del Prato, la cui parte centrale venne traslata solennemente sull'altare maggiore della chiesa borrominiana il 18 maggio 1670. Le immagini circostanti andarono probabilmente perdute e gli studiosi ipotizzano che per perpetuare il ricordo di queste si inserirono statue delle quattro figure sacre in quattro nicchie della facciata della nuova chiesa, ma solo due di queste sono attualmente visibili e rappresentano il beato Sperandeo e la Beata Gennara. La tela in oggetto viene avvicinata al pennello del pittore Francesco Allegrini e databile attorno al 1662 anno in cui venne ufficializzato il culto della miracolosa immagine e in cui si iniziò a costruire l'attuale tempio della 'Madonna del Prato'. Gli studiosi, inoltre, basandosi su fonti documentarie coeve, affermano con certezza che l'Allegrini si sia occupato di questa specifica iconografia. Infatti, nel 1662, alcuni eugubini si rivolsero tramite Vincenzo Armanni a Carlo Cartari per commissionare all'incisore Albertus Clouwet un rame con l'immagine della 'Madonna del Prato' sulla base del "Disegno della sacra Imagine quale dal S. Alegrini è stato per appunto lineato in mezo foglio", calcografia eseguita tra l'agosto 1662 e il luglio 1668. Francesco Allegrini (Cantiano ?, 1606 - Gubbio ?, post 1679) iniziò la carriera aspirando a divenire "pittore di istoria" cioè di pale d'altare e di grandi cicli di affreschi e questa dovette essere di certo l'intenzione del padre Flaminio quando lo allogò presso il celebre e ormai vecchissimo Cavalier D'Arpino, e la formazione arpinesca lasciò in lui un'impronta di maniera così intensa che raffiorò anche dopo l'incontro con il barocco cortonesco. Nel corso del sesto decennio a più riprese dipinse a Roma dove aderì in pieno al Cortonismo mentre a Gubbio ritroviamo le opere della sua tarda attività, dopo il definitivo rientro in patria (Marabottini, 1981).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Umbria, PG, Gubbio
bibliografiaLucarelli O.( 1888)pp. 571-572; Sannipoli E.A.( 1991)pag. 24; Sannipoli E.A.; Cece F.( 1996)pag. 22; Zappia C.( 1976)pp. 31-37; Marabottini A.( 1981)pp. 405-418; Zappia C.( 1981)pp. 419-425; Spaziani C.( 1982)
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comuneGubbio
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Migliarini M.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: Migliarini M. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Delogu G. F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1999
anno modifica2006

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