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bene culturale | dipinto |
titolo | Madonna delle febbri |
soggetto | Madonna con Bambino |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00024709 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, BO, Bolognap.zza S. Domenico, 13 |
contenitore | chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, quinta cappella a destra, entro nicchia sull'altare (già cappella Berò, Benni, poi Ghisilieri) |
datazione | sec. XIV ; 1330 (ca.) - 1337 (ante) [analisi stilistica] |
autore | Giotto di Bondone (1267 ca./ 1337), |
materia tecnica | intonaco/ pittura a fresco |
misure | alt. 140, largh. 90, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) |
dati analitici | La Vergine, in manto un tempo azzurro, è seduta in posizione frontale su basso trono a schienale semicircolare; regge avanti a sè, seduto in grembo, il Bambino in veste rossa e attitudine benedicente. Entrambi guardano l'osservante e portano, sulle teste aureolate, una corona applicata, sbalzata e con pietre; sul corpo qualche altro piccolo gioiello.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | L'immagine su muro trasportato a massello come si usava nel secolo XIX fu dipinta in origine su un tratto delle mura cittadine. Ritornata visibile nel 1480 a seguito di lavori che la liberarono da terra e detriti accumulatisi nel tempo, divenne presto oggetto della devozione popolare che le attribuì guarigioni miracolose e il titolo di "Madonna delle Febbri". Nel 1572 si costituì una confraternita che provvide alla diffusione del culto anche con la costruzione di una chiesetta in fondo a via Miramonte, nei pressi del ritrovamento, dove fu trasferita l'immagine. In seguito alle soppressioni napoleoniche di fine Settecento, la Madonna delle Febbri fu trasferita nella chiesa di S. Domenico e nel 1812 fu collocata dove tuttora si trova, e cioè nella parete di fondo della cappella Berò, poi Benni e Ghisilieri, nel posto lasciato vuoto dalla "Strage degli innocenti" del Reni (1611 ca.), che fu portata in Francia dopo il 1796, restituita nel 1815 e oggi nella Pinacoteca Nazionale di Bologna. L'affresco fu interamente ridipinto in occasione del restauro della cappella Ghislieri del 1844. Il restauro dell'affresco, che è un frammento di un'immagine di più grandi dimensioni e che in passato è stato riferito a scuola bolognese, ha offerto nuove possibilità di lettura. In occasione di un seminario tenuto il 17 maggio 1999 presso il Dipartimento di Arti Visive dell'Università degli Studi di Bologna, Massimo Ferretti ha attribuito l'affresco a Giotto. |
altre attribuzioni | ambito bolognese |
bibliografia | Malvasia C. C.( 1969)p. 137, 206/ 13, 206/ 15; Malvasia C. C.( 1782)p. 220; Malvasia C. C.( 1792)p. 241; Gnudi C.( 1957)p. 65; Alce V.( 1982)p. 35; D'Amato A.( 1998)pp. 189-201 |
definizione | dipinto |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Bologna |
comune | Bologna |
indirizzo | p.zza S. Domenico, 13 |
ente schedatore | S08 |
ente competente | S08 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Varignana F.; Funzionario responsabile: D'Amico R.; Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (1997); Aggiornamento-revisione: Sabbatini S. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referen |
anno creazione | 1983 |
anno modifica | 1999; 2006 |
latitudine | 44.489800 |
longitudine | 11.343435 |