notizie storico-critiche | Giuseppe Camino, nato a Torino nel 1818, fu paesista di buona scuola, e dopo una serie di viaggi in Italia e all'estero, si stabilì definitivamente a Torino nel 1850. Fu sempre presente alle mostre della Società Promotrice di Belle Arti dal 1842 al 1870, poi numerose volte fino al 1890 e ancora, con un omaggio post mortem, nel 1891. Un cartellino sul retro del telaio ci informa che l'opera, dal titolo "Marina in burrasca", fu esposta nel 1869, e nel catalogo (Rocca L. Album della Pubblica Esposizione del 1869 - Società di Belle Arti, Torino, p. 56) si dice che il dipinto, numerato 197, fu acquistato dal Re. E'possibile quindi indicare per esso una datazione tra 1850 e 1869, se non lo stesso 1869 come anno di realizzazione. L'altro cartellino, deteriorato e in parte illeggibile, indica stranamente il titolo "Lago di Candia", località nel canavese, zona in cui Camino si ritirò negli ultimi anni di vita, e sembrano numerosi i suoi dipinti con questo titolo presenti a esposizioni della Promotrice in diversi anni (1857, 1859, 1864, 1867), a meno che si tratti dello stesso sempre riproposto. Il cartellino riporta anche un prezzo diverso, espresso in franchi e non in lire: potrebbe riferirsi ad un'altra mostra, ma non si sa per il momento se prima o dopo quella del 1869, e non è chiaro perchè il dipinto abbia subito un cambiamento di titolo. Per Camino si vedano, tra gli altri: Stella A. Pittura e scultura in Piemonte 1842-1891, Torino 1893, pp. 100-105; De Gubernatis A. Dizionario degli artisti italiani viventi, terza ediz. Firenze 1906, pp. 89-90; Dragone A. Dragone Conti J. I Paesisti Piemontesi dell'Ottocento, Milano 1947, pp. 24, 28, 248; Maggio Serra R. in AA. VV. Artisti piemontesi al Museo Civico: 1830-1857, Torino 1977; Maggio Serra R. voce Camino Giuseppe in Castelnuovo E. Rosci M. (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, vol. III, pp. 1415-1416; Maggio Serra R. La pittura in Piemonte nella seconda metà dell'Ottocento, in Castelnuovo E. (a cura di), La pittura in Italia. L'Ottocento, Milano 1991, vol. I, p. 68, e sul vol. II, la voce Camino Giuseppe di Casassa A. a p. 727.; Sul retro dell'opera sono presenti numerose iscrizioni. Il numero preceduto dalla R in pennello giallo si riferisce all'inventariazione del Castello di Racconigi del 1951, mantenuta nel 1955; il numero azzurro preceduto da XR appartiene ad un inventario ante 1951. Le diverse indicazioni con il numero 122 potrebbero forse riferirsi all'inventario del 1933, o a quello post 1920, altrove realizzati in colore diverso (P.P.R. nero stampigliato o etichetta ovale per il 1933; R e numero verde per il post 1920). L'iscrizione a pennello rosso S. M sul retro della tela è stata in parte cancellata da quella a pennello giallo del 1951-1955, ma resta quella completa sul retro della cornice a indicare il possesso diretto del Re (come indica la notizia dell'acquisto alla mostra del 1869). Non è chiaro a cosa si riferisca il numero H 15 sul retro del telaio. Dal 1982 l'opera si trova nella localizzazione attuale; prima di questa data era in un deposito situato nei pressi di un corso d'acqua. |