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bene culturale | scultura, bozzetto, opera isolata |
titolo | Monumento a Bovio (versione definitiva con figura intera) |
soggetto | bozzetto per il monumento a Giovanni Bovio |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00827790 |
localizzazione | Italia, RM, Romavia Pasquale Stanislao Mancini, 20 |
contenitore | Palazzo, Espositivo, Museo Hendrik Christian Andersen, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, via Pasquale Stanislao Mancini, 20, depositi |
datazione | XX ; 1908 (ca.) - 1914 (ca.) [bibliografia] |
autore | Ferrari Ettore (Roma 1845 - Roma 1929), |
materia tecnica | Gesso |
misure | alt. 109.5, largh. 119.5, prof. 60.5, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
dati analitici | Il bozzetto rappresenta, in piccole dimensioni, l'opera finale per il monumento a Bovio |
notizie storico-critiche | Giovanni Bovio (Trani 1841- Napoli 1903) professore di filosofia del diritto a Napoli, anticlericale, massone, fu il filosofo della democrazia repubblicana fondata sull'assoluta libertà di pensiero. Eletto deputato nel 1876, formulò nel 1897 il programma politico del gruppo repubblicano.Nel maggio del 1903 si costituì nel comune di Trani (Bari) un comitato per l'erezione di un monumento in onore del filosofo scomparso. Nel momento della sottoscrizione si stabilì che per una maggiore correttezza si sarebbe scelto l'artista attraverso un pubblico concorso ma a causa dei pochi fondi raccolti si affidò l'incarico, nonostante le proteste della cittadinanza, allo scultore Filippo Cifariello (Molfetta, 1864 - Napoli 1936), (cfr. F. A. Cifariello in Diz. Biogr. Degli Italiani, Treccani, Roma 1981, pp. 457 - 459), amico di alcuni membri del comitato composto in maggioranza da rappresentanti delle congreghe religiose, il cui scopo in realtà era quello di sminuire la grandezza del personaggio. Poco dopo, a seguito di uno scandalo, il Comitato sciolse il contratto con lo scultore prescelto e per la seconda volta senza concorso affidò l'incarico ad Ettore Ferrari, su richiesta esplicita di Giovanni Capozzi, membro del comitato esecutivo (cfr. La grande turlupinatura ed il piccolo monumento, op. cit., 1914). Il contratto datato 8 luglio 1908 stabiliva l'erezione di un monumento in marmo ravaccione di Carrara di altezza non inferiore ad otto metri da eseguire in 2 anni dalla stipula dell'accordo e da collocare originariamente in Piazza Mazzini poi posizionato in Piazza Vittorio Emanuele (1913) (cfr. ACS, Fondo Ferrari, B.30, fasc. 1214). L'inaugurazione venne celebrata soltanto nel 1914.L'opera è composta dalla figura intera del filosofo, collocato in piedi su un alto basamento decorato sui diversi lati da una allegorica iconografia. Ferrari ha eternato nella statua il carattere del maestro della filosofia che ha lottato per propagandare la sue teorie, dall'aspetto fiero, forte e dallo sguardo determinato. L'idea del filosofo è rappresentata lungo il bassorilievo che corre intorno ai diversi lati del basamento. Sul lato posteriore, il maggiore, è presentata l'allegoria del Pensiero che si libera dal Dogma: la figura femminile centrale rappresenta il pensiero che sorge maestoso dalle fiamme di un rogo e con gesto violento si strappa le bende che le oscurano la fronte e con il volto rivolto verso l'alto dirige lo sguardo verso la luce divina; sorretta da un uomo che simboleggia il sostenitore forte della nuova idea, ai suoi piedi, infine, è raccolta una figura di donna genuflessa rappresentante l'umanità sofferente e mentre da un lato si raccolgono coloro che sono stati redenti, dall'altro vi sono coloro che sono ancora schiacciati dalla vittoria del pensiero moderno. Sul lato anteriore altri due bassorilievi decorano il basamento: a destra la Repubblica nella quale tutti i popoli si uniscono, a sinistra la Scienza che ogni cosa riesce a spiegare. Il fregio superiore somigliante al fascio dei littori romani è simbolo della repubblica, le sfingi ai lati estremi rappresentano la filosofia quale scienza che studia l'enigma dell'animo umano. Ai piedi della statua il basamento è decorato da foglie di alloro dalle quali spuntano le teste di una coppia di leoni che indicano il coraggio di sostenere e propagandare le proprie idee (cfr. L. Ruggieri, op. cit. 1915).Il bozzetto in gesso è databile tra il 1908 e il 1914 ca. |
altra localizzazione | provenienza: Italia, RM, Roma |
definizione | scultura, bozzetto |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | via Pasquale Stanislao Mancini, 20 |
rapporto | RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: bozzetto (versione finale, Opera finale/originale:Monumento a Giovanni Bovio, Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: Trani (Bari), |
ente schedatore | S51 |
ente competente | S51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Sepe S.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.; Aggiornamento-revisione: Sepe S. (2011); |
anno creazione | 2007 |
anno modifica | 2011 |
latitudine | 41.914055 |
longitudine | 12.472884 |