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Opera d'arte Orfeo ed Euridice di Varotari Alessandro detto Padovanino (1588/ 1648), a Venezia

L'opera d'arte Orfeo ed Euridice di Varotari Alessandro detto Padovanino (1588/ 1648), - codice 05 00447561 di Varotari Alessandro detto Padovanino (1588/ 1648), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, quadreria
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloOrfeo ed Euridice
soggettoNR (recupero pregresso)
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00447561
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, quadreria
datazionesecc. XVI/ XVII ; 1588 (post) - 1648 (post) [analisi stilistica]
autoreVarotari Alessandro detto Padovanino (1588/ 1648),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 164, largh. 119,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Orfeo; Euridice. Animali mitologici: Cerbero. Armi: arco; frec ce.
notizie storico-criticheL'opera pervenne ale Gallerie col grosso nucleo della Collezione di Girola mo Contarini nel 1838,dove recava una attribuzione al Salviati, giustifica bile con la sua straordinaria eleganza manieristica (Moschini Marconi 1970 ). Fu restaurata nel 1958 da A. Lazzarin, mentre 1994 venne leggermente pu lita da L.S.Savio. Secondo il Brocchi (1899-1900),il soggetto sarebbe stat o ispirato dal Marino.Tuttavia il tema trattato da Ovidio (Metamorfosi x, 11-63) poteva essere noto al Padovanino senza intermediazioni (Ruggeri 198 8, 1993). E' stato giustamente accostato alla Vittoria dei Carmitesi sui N ormanni del 1618, già in Santa Maria Maggiore e oggi a Brera.In questo tel ero, come nell'Orfeo ed Euridice, si si nota un interesse per i modi di Pa lma il Giovane,che non stupisce,avendo entrambi gli artisti una comune mat rice tizianesca (Pallucchini 1981). Accostamenti sono stati fatti anche co n altre opere di Palma il Giovane, le Tre Grazie dell'Accademia di San Luc a a Roma e con la Venere allo specchio di Kassel (Ruggeri 1988, 1993). Il riferimento a Tiziano è comunque il più puntuale; l'intreccio delle bracci a deriva da quello di Venere nell'Adone che parte per la caccia del Prado e relative varianti (Ruggeri 1993). Ma il Padovanino ha eliminato ogni ann otazione ambientale, bilanciando la composizione sulla diagonale formata d alle braccia dei due amanti. Cosicchè l'interesse dell'osservatore è tutto concentrato su questo intreccio in antitesi agli sguardi che invece non p ossono incontrarsi. Ed è in questa sottile e patetica tensione, ancora man ieristica, che risiede il fascino del dipinto, databile subito dopo il sog giorno romano, alla fine del secondo decennio del Seicento.
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1970)p. 70; Nepi Scirè G.( 1995)pp. 95-97
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Pertosa E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pertosa E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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