notizie storico-critiche | La collocazione attuale è documentata soltanto nell'ultimo inventario del castello, del 1964, mentre negli anni precedenti il dipinto, quando riscontrato nei registri, appare in sale diverse: nella Galleria giapponese al secondo piano nel 1927 e negli ammezzati nel 1876, '57 e '55. Il dipinto è datato e firmato da Angelo Beccaria (Torino maggio 1820 - 14 gennaio 1897), allievo dell'Accademia Albertina insieme a Carlo Felice Biscarra, noto soprattuto come paesaggista. "A partire dalla prima partecipazione alla Promotrice torinese, nel 1843, le sue vedute agresti con figure - vallate piemontesi e montagne valdostane, accanto alle rare vedute giovanili di località della Svizzera, della Savoia, dell'Olanda e della campagna romana - vengono apprezzate dal pubblico e dalla critica" (cfr. Piergiorgio Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865", Torino 2001, pp. 307-308 di E. Canestrini e per confronti pp. 171, 173, 272, 308). Insieme a Perotti e Piacenza fu tra i primi in Piemonte a "lasciarsi alle spalle la maniera d'invenzione per aprirsi a una lettura del paesaggio sul vero, in senso naturalistico" (cfr. Giuseppe Luigi Marini, "Il valore dei dipinti dell'Ottocento e del primo Novecento", XIX edizione 2001-2002, Torino 2001, pp. 82-84). "Si dedica anche all'insegnamento del disegno presso importanti famiglie della nobiltà e borghesia torinese, divenendo altresì maestro dei figlio di Vittorio Emanuele II" (cfr. voce biografica di A. Casassa in "La pittura in Italia. L'Ottocento", Milano 1990, vol. II p. 684). Partecipa a lungo alle esposizioni della Promotrice di Torino, Firenze e Genova con 120 opere dal 1843 al 1896, spesso in contemporanea con quelle del Circolo degli Artisti, dal 1863 al 1873 (cfr. F. Dalmasso in "Dizionario biografico degli italiani", vol. VII Roma 1965, pp. 446-447). A testimonianza del favore presso la corte, la famiglia reale risulta gli acquirenti di sue opere ed in particolare Oddone di Savoia acquistò un buon numero di dipinti confluiti nelle raccolte della Galleria d'Arte Moderna di Genova. Lo stesso marchese Ferdinando di Breme e la Società Promotrice di Belle Arti di Torino figurano tra i collezionisti dei suoi paesaggi, oggi nella Galleria d'Arte Moderna di Torino. Rosanna Maggio Serra definisce come prima fonte di ispirazione di Beccaria il "paesismo olandese del XVII secolo conosciuto nella raccolta reale torinese e nella pinacoteca dell'Accademia Albertina; a questa di aggiunsero poi certamente esempi svizzeri". In particolare il dipinto in esame è definito ancora legato al "momento dell'olandesismo più evidente ("Paesaggio con guado", 1847, Castello di Agliè)", a cui "succede nella sua pittura un toccante pathos agreste" (cfr. voce biografica in E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. III p. 1399 e v. II p. 728 cat. n. 804). Fu acquistato alla mostra della Promotrice torinese del 1847, dove era esposto con titolo "Paese" e n. 29 ancora presente sulla tela (cfr. catalogo, 1847, p. 7), come testimonia una dichiarazione di Palmieri del 22 luglio 1847 ("Mandato n. 242"), in un fascicolo in corso di riordino (già in Archivio Duca di Genova, Casa di Maria Cristina, Carte varie, m. 39 fasc. 17), da cui si apprende che il "Paese" di Beccaria acquistato dal conte di Collobiano per la Regina all'esposizione della Promotrice era stato consegnato "nel R. Appartamento di S. M.". Si è reperito anche il mandato di pagamento a "Rocca S. Avv. Luigi Seg.ro della Società Promotrice di Belle Arti in Torino ... £. 300 che si fanno corrispondere in rimborso di simil somma da Esso pagata al Sig. Angelo Beccaria Pittore per prezzo di un suo quadro a olio rappresentante un paesaggio stato collocato nelle Sale della pubblica Esposizione degli Oggetti di Belle Arti del 1847 ed acquistato da S. Eccell.a" (cfr. Archivio Duca di Genova, Casa di Maria Cristina, Carte varie, sal. A/55, reg. n. 613 Mandati d'Uscita 1847, p. 105 n. 242 del 27 luglio 1847). |