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bene culturale | dipinto, opera isolata |
titolo | Partenza mattutina |
soggetto | veduta interna di una stazione con figure |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00491304 |
localizzazione | RM, Romaviale delle Belle Arti n.131 |
contenitore | palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti n.131, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
datazione | XX ; 1899 (ca.) - 1899 (ca.) [bibliografia] |
autore | Selvatico Luigi (Venezia 1873/ Roncade di Treviso 1938), |
materia tecnica | olio su tela |
misure | alt. 116, largh. 169, |
condizione giuridica | proprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
dati analitici | Veduta della sala d'ingresso dell'antica stazione di Venezia, dove una giovane donna con abito scuro siede con aria malinconica sul suo bagaglio premendo sulla bocca un fazzoletto; in secondo piano, un uomo di spalle è seduto su di un muretto guardndo l'alba verso l'esterno, affianco ad un ufficio dalla cui finestra si intravede un lampadario verde. |
notizie storico-critiche | Il pittore era il figlio di Riccardo Selvatico, il sindaco veneziano che aveva promosso l'Esposizione Internazionale Biennale, e fratello del più noto Lino, famoso ritrattista. Allievo di Cesare Laurenti - di cui si sente la derivazione per le tematiche sociali e melanconiche - Selvatico segue la tradizione della scena di genere veneziana rinnovandola con i nuovi umori e i nuovi fervori della Venezia fin-de-siècle, con un'attenzione "verista" e "sociale" tutta nuova, ma non senza risvolti simbolisti, tipica anche delle opere successive alla svolta del nuovo secolo (ad esempio la trilogia di "Venezia povera", 1905). "Partenza mattutina" è un'opera del primo periodo d'attività dell'artista (che aveva esordito a Torino nel 1896 con il dipinto "In laboratorio") e fu realizzata probabilmente nello stesso anno in cui fu esposta alla II Biennale veneziana, suscitando l'interesse della critica contemporanea, soprattutto per ilsoggetto trattato. Oltre a questo, l'attenzione della critica è catturata dalla tonalità che tende al monocromo e dalla predominanza delle tinte argentine che si scaldano intorno all'ambiente dell'ufficio dal quale si irradia una debole luce ambrata ed emerge, quasi esattamente al centro del quadro, la macchia di colore verde del lampadario (cfr. Fleres 1899b). Questo è l'elemento più affascinante del quadro, che gioca esattamente sul contrasto tra la luce naturale e artificiale, con un interesse nei confronti del rapporto tra queste due che anticipa di qualche anno il clima artistico italiano del nuovo secolo. Il dipinto si ricollega, sia tematicamente che stilisticamente, a "Macchine sotto pressione" (Venezia, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) un dipinto sempre di ambientazione ferroviaria dal taglio fotografico, in cui il contrasto tra la penombra e il bagliore dalla luce dell'aurora che si intravede all'orizzonte sono le peculiarità stilistiche più emergenti. Anche in questo caso, inoltre, il dipinto anticipa un tema che sarà caro ai futuristi o comunque, in generale, ai pittori interessati socialmente al mondo contemporaneo e tecnologico. |
bibliografia | Fleres, in "Emporium"( 1899)p. 147; Fleres( 1899)p. 53; Pica( 1899)p.145; Secretant( 1899)p.7; Callari( 1909)p. 296; Molmenti( 1910)p.249; Piantoni( 1969)n.13, pp.120-122; Storia dell'arte italiana( 1982); Pistellato( 1992)p. 1067; del Puppo( 1995); Bianc |
definizione | dipinto |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | viale delle Belle Arti n.131 |
ente schedatore | S51 |
ente competente | S51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Capodieci L.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Mantura B.Frezzotti, S. |
anno creazione | 1996; 2011 |
latitudine | 41.916136 |
longitudine | 12.482598 |