dati analitici | In primo piano, con ampie e diluite pennellate giocate sui toni di blu e di azzurro, è rappresentata una figura di giovane donna a mezzo busto, di tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso lo spettatore; porta i capelli raccolti ed acconciati. Indossa una sorta di mantellina a balze e guanti. Sfondo neutro giocato su varie sfumature analoghe alla figura femminile. La tela è posta entro cornice di profilo e luce rettangolare con vetro. Battuta liscia; interamente laccata di colore bianco. Tipologia a fasce: quella interna, più sottile, presenta un decoro a filetti; quella esterna, più ampia, presenta un motivo continuo in pastiglia a foglie stilizzate a forma di ventaglietto ornate ai lati da girali vegetali. In corrispondenza degli angoli e della sezione mediana dei lati, lungo il profilo, sono collocati elementi a foglia affrontati e stilizzati. Sul retro, in alto, gancio metallico per sospensione.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: personaggio femminile non identificabile. Abbigliamento. |
notizie storico-critiche | Il dipinto, unitamente ad altre opere, secondo una politica di promozione degli artisti di origine piemontese o attivi in Piemonte promossa dall'Ente nel corso del Novecento, venne acquistato per L. 80.000 dalla Provincia di Torino all'Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti del 1958, Esposizione Nazionale di Belle Arti in Torino 115° Esposizione, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Chiablese, 15 maggio- 29 giugno 1958), Torino, 1958, p. 229, n. 219. L'autore (Torino, 1903-1970), artista ancora in parte da indagare, dopo aver conseguito una laurea in lettere e storia dell'arte, si dedicò alla pittura, spaziando per vari generi, dal paesaggio alla natura morta, prediligendo, tuttavia il ritratto e la rappresentazione della figura umana come nel caso in esame. Come osservato da Felice Casorati nella presentazione della personale del 1956, nei dipinti di Sartorio è il colore ad assurgere a ruolo di assoluto protagonista, trattato con influenze "fauves", in particolare nella resa delle varie sfumature di azzurro, impreziosite da tocchi di verde, e, per contrasto di bianchi e neri, come si evince anche nella tela in esame. Nel corso degli anni cinquanta, all'insegnamento in Accademia Albertina coincise un fortunato momento della sua produzione che lo portò ad esporre anche alle Biennali Veneziane, Filippo Sartorio, catalogo della mostra, Torino, 1969, s.p.; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 379. La cornice, sia per la tipologia, con ricco ornato che, seppur stilizzato, con gusto eclettico, imita modelli sette/ottocenteschi, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali dell'Ente e dell'esposizione alla Promotrice, è da considerarsi coeva al dipinto. |