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Opera d'arte Pavarolo - notturno di Casorati Francesco (1934/), a Torino

L'opera d'arte Pavarolo - notturno di Casorati Francesco (1934/), - codice 01 00210660 di Casorati Francesco (1934/), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloPavarolo - notturno
soggettoveduta di Pavarolo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210660
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XX metà; 1940 - 1956 [documentazione; data bibliografia]
autoreCasorati Francesco (1934/),
materia tecnicacarta/ pittura a temperalegno/ intaglio/ verniciaturavetrometallo
misurealt. 59, lungh. 50,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiLa compisizione, giocata su intensi toni di blu e di giallo è resa con un forte grado di stilizzazione. In primo piano sembra di scorgere una serie di figure non altrimenti identificabili. Nella parte superiore del dipinto una serie di edifici tra cui spicca, al centro una torre. In alto a destra un grosso disco suggerisce la luna. L'opera è posta entro cornice con profilo e luce rettangolare con vetro. Battuta liscia; ampio passepartuot. Tipologia a fascia unica liscia verniciata di nero. Sul retro, in alto, gancio metallico per sospensione.Soggetti profani. Figure. Paesaggi: cielo; luna. Costruzioni: torre.
notizie storico-criticheIl dipinto venne acquistato per L. 75.000, unitamente ad altre opere, secondo una politica di promozione degli artisti locali intrapresa dalla Provincia di Torino a partire dal quarto decennio del Novecento, all'Esposizione di Arte Contemporanea di Torre Pellice del 1956, Art-Club- Torino, Associazione Pro Torre Pellice, 7° mostra d'Arte Moderna, catalogo della mostra (Torre Pellice, Collegio Valdese, 21 agosto-3 settembre 1956), Torino, 1956, s.p., n. . L'opera si colloca all'inizio del percorso artistico del pittore (Torino, 1934/); in quello stesso anno, dopo aver già esposto anche a Genova e Milano, tre sue opere vengono accettate alla Biennale di Venezia. Figlio di Felice Casorati e di Daphne Maugham, il quale, pur partendo da una formazione nell'ambito famigliare, rielabora il modello paterno, nella piena padronanza della pratica pittorica sia dal punto di vista compositivo che coloristico, inserendovi una particolare visione della natura in chiave surrealistico-simbolistica. Pertanto, paesaggi ben noti, come quelli di Pavarolo, si veda il caso in esame, vengono riletti attraverso l'immaginazione dell'artista in una visione simbolico-mitica e risolti in gruppi strutturali con città fortilizio, gruppi di guerrieri, barche e battelli che raggiungeranno, sulla soglia degli anni sessanta, il limite della sintesi astratta. Anche la tecnica scelta, la tempera, rientra in una pratica frequente nella produzione dell'artista, così come la partitura ritmica della composizione per lunghe linee verticali, l'assenza di volume, la scelta di una cromia, cara anche alla madre, giocata sui gialli ed i blu, A. Balzola (a cura di), Francesco Casorati. Mostra antologica 1956-1991, catalogo della mostra (Asti, settembre-ottobre 1991), Chieri, 1991, pp. 12-23. La cornice, sia per la tipologia, estremamente semplice, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali dell'Ente e dell'esposizione alla Promotrice, è da considerarsi coeva al dipinto.
bibliografia7° Mostra Arte Moderna( 1956)s.p.; Balzola A.( 1991)pp. 12-23
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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