immagine | - immagine non disponibile - |
bene culturale | scultura, opera isolata |
titolo | Piove (Le oche) |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00488706 |
localizzazione | RM, Romaviale Belle Arti 131 |
contenitore | palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131 |
datazione | XIX ; 1887 (ca.) - 1887 (ca.) [bibliografia] |
autore | Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato (Alessandria) 1859 - La Loggia 1933), |
materia tecnica | bronzo |
misure | alt. 38, largh. 39, prof. 23, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
notizie storico-critiche | Terminati gli studi all'Accademia di Brera, Leonardo Bistolfi si inserisce nell'ambiente della Scapigliatura lombarda, interessandosi particolarmente alla scultura di Giuseppe Grandi e alla pittura di Tranquillo Cremona. Negli anni ottanta dell'Ottocento la sua produzione è caratterizzata da una dichiarata adesione a tematiche veriste con opere a soggetto campestre e popolare, come Le Lavandaie, scultura ispirata al romanzo di Zola L'Assommoir e realizzata con tale evidenza realistica da essere rifiutata alla Promotrice di Torino del 1882 per offesa alla decenza.Dal 1895 lo scultore si dedica ad un vero e proprio rinnovamento stilistico con la realizzazione di opere in cui confluiscono elementi di stile Preraffaellita, Simbolista e Liberty, fino a divenire negli anni successivi vero e proprio capofila della stagione simbolista in Italia.Piove (Le oche), nota anche con il titolo Brutto tempo, appartenente alla fase verista dello scultore, venne acquistata dallo Stato per la nuova Galleria Nazionale d'Arte Moderna all'Esposizione di Venezia del 1887, primo riconoscimento pubblico per l'artista. La scultura nacque come una sfida ai limiti dell'arte plastica tradizionale, raffigurando una contadinella che ha portato da mangiare alle oche e si affretta a ripararsi dall'incombente acquazzone. La rappresentazione è resa nei dettagli, dal terreno fangoso, cosparso degli escrementi degli animali, al cespuglio spinoso dove la gonna della giovane contadina si è aggrovigliata.L'opera fu stigmatizzata da alcuni critici dell'epoca come "scultura pittorica" ma Bistolfi ne rivendicava la capacità di esprimere emozioni e sentimenti, offrendo "un'interpretazione ingenua ed onesta tendente a riprodurre le commozioni soggettive che (la visione della natura) procura" (Bistolfi 1890, cit. in Bistolfi 1984, pag. 60). |
bibliografia | Esposizione Nazionale Artistica( 1987)p.53; Doctor Alfa( 1890)pp.417 - 418; Esposizione Italiana( 1888)p.498; A. Stella( 1893)p.616; H. Zimmern( 1896)p.337; C. Corradino( 1903)VII, p.440; L. Callari( 1909)p.102; U. Thieme( 1910)IV, p.70; P. A. Corna( 1930 |
definizione | scultura |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | viale Belle Arti 131 |
ente schedatore | S51 |
ente competente | S51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Borghese D.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Onnis F.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti S.; Aggiornamento-revisione: (2011); |
anno creazione | 1995; 2011 |
anno modifica | 2011 |
latitudine | 41.916344 |
longitudine | 12.482229 |