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Opera d'arte Polittico dell'Apocalisse: la vendemmia di Alberegno Jacobello (/ ante 1397), a Venezia

L'opera d'arte Polittico dell'Apocalisse: la vendemmia di Alberegno Jacobello (/ ante 1397), - codice 05 00402041 - 4 di Alberegno Jacobello (/ ante 1397), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Sala I
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, secondo da destra
titoloPolittico dell'Apocalisse: la vendemmia
soggettomietitura e vendemmia degli angeli del Signore
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00402041 - 4
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Sala I
datazionesec. XIV ; 1343 - 1343 [NR (recupero pregresso)]
autoreAlberegno Jacobello (/ ante 1397),
materia tecnicatavola/ doratura
misurealt. 45, largh. 33,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri: mietitura e vendemmia degli angeli del Signore.
notizie storico-criticheLe cinque tavolette raffigurano una delle visioni descritte da san Giovann i nell'"Apocalisse", i cui passi sono indicati in numeri romani. In quella centrale vi è l'Eterno in gloria con l'agnello tra i quatto simboli degli evangelisti (IV), con "sei ali [...] e pieni d'occhi" adorato da ventiqua ttro vegliardi. In quelle laterali vi è la vendemmia del mondo (XIV): "agi ta la tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perchè l'uva è matura" (14,5-16,1); Babilonia (XVII), ossia "la grande mer etrice [...] seduta sopra una bestia [...] con sette teste e dieci corna" (16,2-17,8); la cavalcata dei re(XIX):"Ed ecco un cavallo bianco e colui c he ci stava sopra [...] sul suo capo molti diademi e gli eserciti che son nel cielo lo seguono su cavalli bianchi" (18,18-19,21) e il Giudizio final e (XX): "Vidi un gran trono bianco e colui che vi era assiso [...]. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al Trono; poi furono aperti i libri [...]"(20,11-22,5). Sul libro che il Cristo tiene aperto si legge: "chi no / n è scri / ti.su / questo / libro // sera da / nadi". Originaria mente, fino al 1810, nella chiesa di San Giovanni Evangelista di Torcello, nel giro di pochi decenni progressivamente andata in rovina fino alla dem olizione. Il complesso tema allegorico assolve con esemplare chiarezza la sua funzione didattica, mentre la cultura figurativa di Giusto de' Menabuo i viene trasposta in termini di sensibilità cromatica e forza espressiva tipicamente veneziane. La chiesa di San Giovanni Evangelista di Torcello f u ricostruita dopo l'incendio del 1343, anno che ci fornisce un termine ´p ost quem` per la datazione dell'opera, collocabile infatti nella seconda m età del secolo.
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1955)pp. 5-6, n. 1; Pallucchini R.( 1964)pp. 209-210; Nepi Scirè G./ Valcanover F.( 1985)p. 79; D'Arcais F.( 1992)p. 78; Lorenzoni G.( 1993)pp. 68-70; Nepi Scirè G.( 1998)p. 29; Devitini A.( 1999)p. 80; Nepi Scire' G.( 2002)p. 32
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Di Maio B. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2004; 2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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