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Opera d'arte Predica di Sant'Ambrogio di Ambrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.), a Torino

L'opera d'arte Predica di Sant'Ambrogio di Ambrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.), - codice 01 00350899 di Ambrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloPredica di Sant'Ambrogio
soggettoSant'Ambrogio predica davanti a Sant'Agostino e Santa Monica
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00350899
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XV fine; 1490 (ca) - 1490 (ca) [bibliografia; analisi storica]
autoreAmbrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 31, largh. 32,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDIPINTO: 2 piccole assi orizzontali non piallate leggermente scheggiate sul bordo inferiore;CORNICE: listelli dorati.PERSONAGGI: Sant'Ambrogio, Sant'Agostino, Santa Monica. ATTRIBUTI: (Sant'Ambrogio) aureola, abito vescovile; (Santa Monica) abito religioso. ABBIGLIAMENTO. ABBIGLIAMENTO RELIGIOSO. COSTRUZIONI: edifici urbani, loggia. ELEMENTI ARCHITETTONICI: pulpito, pavimento.
notizie storico-criticheQuesta tavoletta e quella con la 'Consacrazione di sant'Ambrogio' (inv. 184, cat. 134bis) furono acquistate a Pavia presso Luigi Beretta nel 1864, nel periodo in cui Massimo D'Azeglio era direttore della Regia Pinacoteca Nazionale. La tavoletta è menzionata nella 'Indicazione sommaria...' pubblicata nel 1866, in cui si legge: "La predicazione di S. Ambrogio - due tavole unite in una sola cornice..." (p. 7); altrettanto nel catalogo Gamba edito nel 1884. Da ciò si desume che i due pannelli dovevano essere uniti fra loro; infatti la tavoletta con la 'Consacrazione ', diversamente dall'altra, non viene registrata nell'inventario del 1866 né in quello Gamba del 1871. La provenienza pavese ed il soggetto, raffigurante fatti della vita di sant'Ambrogio, hanno permesso di collegare le due tavolette alla pala con 'Sant'Ambrogio e i santi Gervasio, Protasio, Satiro e Marcellina', firmata e datata "Ambrosius... pinxit 1490", che si trovava nella sesta cappella a sinistra della chiesa della Certosa di Pavia (Baroni/ Samek Ludovici 1952; Marani/ Shell 1989). L'associazione risulta confermata dal fatto che nella scena con la 'Consacrazione di sant'Ambrogio' è rappresentato il medesimo pavimento presente nella pala d'altare. Le tavolette della Sabauda dovevano far parte della predella insieme ad altri due pannelli di argomento ambrosiano: 'Il miracolo delle api alla nascita di sant'Ambrogio' (Basilea, Kunstmuseum, inv. n. 1347) e 'Sant'Ambrogio e l'imperatore Teodosio' (Bergamo, Accademia Carrara, raccolta Lochis, inv. n. 614), scene (entrambe cm 32x22) che dovevano stare rispettivamente ai margini esterni della predella chiudendo al centro i pannelli torinesi più ampi. L'ancona certosina venne smembrata quando venne adattata all'altare seicentesco. Le due tavolette della Galleria Sabauda risultano assegnate al Bergognone fin dal loro ingresso in museo (si veda: inventari manoscritti del 1866 e 1871, cataloghi editi del 1866 e 1884), anche se il Gamba (1871, f. 5) annota che "la parte sinistra ha minor merito della destra", dove per "parte sinistra" è da intendere la tavoletta con la 'Consacrazione'. A parte Jacobsen, che scrive che le due tavolette "si avvicinano assai alle opere di Ambrogio Bergognone" (1897), gli autori successivi mantengono invariata l'attribuzione (Baudi di Vesme 1899 e 1909; Pacchioni,1932, 1938 e 1951; cfr. Gabrielli 1971, per bibliografia). Baroni e Samek Ludovici per primi (1952) identificano le tavolette come parte della predella della pala di sant'Ambrogio, proposta accolta da Mazzini (1958) e poi dalla critica successiva. Alcuni studiosi ipotizzano però che Bergognone abbia affidato l'esecuzione della predella agli aiuti, quali Giovanni e Matteo Della Chiesa, attivi a Lodi e nella Certosa di Pavia nell'ultimo decennio del XV secolo (Giacomelli Vedovello 1998, con bibliografia). Circa il soggetto, Giacomelli Vedovello (1998) sostiene che rappresenti in realtà la consacrazione di sant'Ambrogio e non quella di sant'Agostino, diversamente da Baudi de Vesme (1909) che sostiene rappresentare sant'Ambrogio che pone la mitra sul capo di sant'Agostino. L'episodio ambrosiano è descritto nella 'Vita Ambrosii' di Paolino da Milano (cfr. Courcelle 1973, p. 111).
bibliografia[Gamba, Francesco]( 1884)p. 16; Jacobsen, Emil( 1897)p. 123; [Baudi di Vesme, Alessandro]( 1899)p. 57, n. 134bis; Baroni, Costantino/ Samek Ludovici, Sergio( 1952)pp. 194-195; Longhi, Roberto (a cura di)( 1958)pp. 81, 124-125, 129-130; Gabrielli, Noemi( 1
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzovia XX Settembre, 86
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Capretti, Elena; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithCaldera, Massimiliano
anno creazione2012
latitudine45.073139
longitudine7.684548

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