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bene culturale | dipinto, opera isolata |
titolo | Presentazione della Vergine al tempio |
soggetto | presentazione di Maria Vergine al tempio |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00437481 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, MO, ModenaP.zza S. Agostino |
contenitore | palazzo, comunale, dei Musei, P.zza S. Agostino, Galleria Estense, sala II |
datazione | sec. XVII ; 1602 - 1608 [fonte archivistica; analisi stilistica documentazione] |
autore | Dell'Abate Ercole (1563 ca./ 1613), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 90, largh. 183, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i beni e le attività culturali - SBSAE Mo-Re |
dati analitici | All'interno di un'architettura rinascimentale, forse la navata di una chiesa, avviene la presentazione di Maria al tempio; la scena è relegata in secondo piano, sotto la crociera dell'edificio. In primo piano sono raffigurate figure secondarie al racconto: da sinistra, una donna in piedi di spalle con in braccio un bambino e tre figure sedute: una che si volge verso il riguardante, una ritratta di profilo ed un'ultima di cui si vede solo parte del volto.Soggetti sacri. |
notizie storico-critiche | A partire dal 1602 il duca Cesare d'Este promosse lavori di ampliamento del castello di Modena, divenuto sede ducale dopo il trasferimento da Ferrara; si lavorò alla sopraelevazione di una parte dell'edificio dove venne allestito l'appartamento privato del duca, composto da tre camerini e una cappellina. In quest'ultima trovarono posto nove tele di Bartolomeo Schedoni, una dello Scarsellino e questa di Ercole dell'Abate, in origine attribuita al figlio Pier Paolo. Il nome di Ercole fu fatto per la prima volta da Boccolari (1816), proposta accettata da Castellani Tarabini (1854) e da Pallucchini (1945). Va a Gabriella Guandalini il merito di essere giunta alla conclusione della complessa vicenda attributiva, dimostrando in maniera definitiva e convincente le intuizioni di Boccolari. Stilisticamente la tela presenta affinità col periodo in cui il dell'Abate lavorò nella volta della sala del Vecchio Consiglio in palazzo comunale a Modena, assieme allo Schedoni. Si nota anche il rimando a modelli di naturalismo bolognese di fine Cinquecento (Cesi e Passerotti), specie nelle due figure di spalle in primo piano, su cui si concentra maggiormente la mano del pittore, mentre i personaggi in secondo piano sono dipinti con maggior velocità. |
bibliografia | Pallucchini R.( 1945)p. 67, n. 97; Galleria Estense( 1990)pp. 35-37, p. 40; Baracchi O.( 1994)pp. 227-228; Mancini G.( 1998)pp. 234-236; Castellani Tarabini F.( 1854)pp. 92 e 96, n. 332 |
definizione | dipinto |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Modena |
comune | Modena |
indirizzo | P.zza S. Agostino |
ente schedatore | S28 |
ente competente | S28 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Semeghini A.; Funzionario responsabile: Giordani N. |
anno creazione | 2008 |
latitudine | 44.664184 |
longitudine | 10.924535 |