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Opera d'arte reliquiario del Cardinal Bessarione a Venezia

L'opera d'arte reliquiario del Cardinal Bessarione - codice 05 00451885 si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, ex sala dell'Albergo
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bene culturalereliquiario, a gruppo scultoreo, opera isolata
titoloreliquiario del Cardinal Bessarione
soggettoNR (recupero pregresso)
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00451885
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, ex sala dell'Albergo
datazionesecc. XIV/ XV ; 1300 - 1499 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito bizantino(NR (recupero pregresso))
materia tecnicalegnoargento/ doratura/ filigranametallo
misurealt. 47, largh. 32,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiIl reliquiario formato di una croce a triplice trasversa col Crocifisso e piccoli dischi in smalto verde, incassata in una tavoletta smaltata a stelle d'oro entro la quale sono pure quattro piccole teche contenenti altrettante reliquie, due targhette in argento dorato con due mezze figure a sbalzo degli arcangeli Michele e Gabriele e due immagini di Elena e Costantino dipinte su vetro. Parte centrale anteriore mobile, a saracinesca. Anteriormente è in legno con una parte fissa formante cornice ed una al centro mobile a guisa di saracinesca. Sui tre lati della cornice sono dipinte sette scene della Passione, separate da fasce di gemme e filigrana. Nella tavola di centro, mobile, è la scena della Crocifissione, con Gesù in croce tra il gruppo delle Marie, ove distinguesi la Vergine col nimbo, San Giovanni e il Centurione e i soldati.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheGregorio, patriarca di Costantinopoli, dona il reliquiario nel 1472 al Cardinale Bessarione perchè fosse donato alla Scuola di Santa Maria dei Battuti della Carità di Venezia (per appoggiare la causa delle crociate). Dopo la soppressione napoleonica, risulta sia passato al conte Savorgnan, poi all'abate Celotti e quindi all'imperatore Francesco I (1821). Finita la prima guerra mondiale, con la restituzione delle opere d'arte dall'Austria, il reliquiario ritornò a Venezia, alle Gallerie. Nel 1993 il prof. Renato Polacco, recupera a Vienna, al Kunsthistorisches Museum, il retro della croce. Con tutta probabilità era stata sottratta abusivamente al momento dell'imballaggio prima di tornare in Italia nel 1919 e poi inserita nel mercato antiquario. L'archivio del museo austriaco parla infatti di un lascito da parte di Erich Lederer, un collezionista che subì la persecuzione razziale e che dopo la seconda guerra mondiale si vide restituite le opere confiscate. Lederer chiese di poterle esportare, gli fu concesso a patto che lasciasse al museo viennese alcuni pezzi: tra questi lasciò la scatola della croce (importante perchè contenente iscrizione di Irene Paleologhina).
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1955)v. I, pp. 191-194, n. 216.; Rosand D.( 1982)p. 234; Bessarione Umanesimo( 1994)pp. 451-453
definizionereliquiario, a gruppo scultoreo
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Noè E.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Raviele F. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Raviele F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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