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Opera d'arte Reliquiario di Sant'Alò di Maestro di Sant'Alò (attivo a Spoleto tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo), a Spoleto

L'opera d'arte Reliquiario di Sant'Alò di Maestro di Sant'Alò (attivo a Spoleto tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo), - codice 10 00017271 di Maestro di Sant'Alò (attivo a Spoleto tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo), si trova nel comune di Spoleto nella provincia di Perugia sita in rocca, Rocca Albornoziana, Piazza Campello - 06049 Spoleto, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, Sala XI/2
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bene culturalereliquiario, a tabella, insieme
titoloReliquiario di Sant'Alò
soggettoTeoria di Santi
tipo schedaOA_2.00
codice univoco10 00017271
localizzazionePG, SpoletoPiazza Campello - 06049 Spoleto
contenitorerocca, Rocca Albornoziana, Piazza Campello - 06049 Spoleto, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, Sala XI/2
datazionesecc. XIII/ XIV fine/inizio; 1290 (ca.) - 1310 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreMaestro di Sant'Alò (attivo a Spoleto tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo),
materia tecnicatavola/ pittura a temperavetro/ cabochon
misurealt. 24, largh. 30,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiIl verso del reliquiario a tabella, presenta nel bordo una decorazione punzonata doppia con leggero graffito a palmette. La decorazione punzonata è presente anche all'interno delle aureole che sulle ghiere delle stesse; tale ornamentazione è visibile nella striscia sottostante la scritta sacra. Lungo il perimetro della tabella sono presenti infilature di pietre di vetro colorato; il reliquiario presenta nella superiore un incasso tripartito contenete le reliquie dei Santi.Personaggi: Santo Stefano; San Biagio; San Giovanni Crisostomo; San Cristoforo; San Gervasio; San Protasio; San Vincenzo; Sant' Eustachio; San Pantaleone; San Bonifacio; Santo (?); Sant'Erasmo. Attributi: (Santo Stefano) dalmatica; manipolo. Decorazioni.
notizie storico-criticheIl Crocifisso reliquiario con le due tavolette reliquiario formano un vero e proprio corpus. La critica ha avanzato il nome del Maestro di Sant'Alò, per la peculiarità stilistica umbra a contatto con la miniatura e con il rinnovamento artistico del cantiere diAssisi dell'ultimo ventennio del Duecento. La storia critica del piccolo complesso (escludendo l'icona con la figura del Redentore) nasce con Faloci Pulignani ( 1909, pg. 72) che ne scioglie le iscrizioni e lo data prima del 1276, mettendone in risalto l'interesse agiografico. Riscoperto da Toscano (1953,pp. 99-106) che ne rintraccia le componenti stilistiche del'ambiente cavalliniano, negato dal Longhi (1973, pp.13-14) che riconosce l'alta qualità del pittore che esegue l'opera, ma lo definisce come una personalità squisitamente umbra. Meiss (1962, pg. 10) individua delle somiglianze con lo stile del Maestro di Cesi, tanto da supporne la formazione presso la bottega dell'artista umbro. Ancora Toscano (1974, pg.23) avvicina ai santi delle tavolette un frammento di affresco con una testa d'angelo in Santa Maria di Morro presso Spoleto; infine il Todini (1989, I, p.173) riconferma trattasi di un artista spoletino che rielabora elementi della tradizione romana e assisiate e che si pone come l'immediato antecedente del grande Maestro di Cesi. La storia del corpus del Reliquiario di Sant'Alò risale all'epoca di Gregorio IX eletto Papa nel 1227 che riconsacrò la chiesa delle benedettine (San Paolo Inter Vineas) e fece loro dono di preziose reliquie, custodite poi nel Crocifisso e nelle tavolette che seguirono poi le religiose nei loro trasferimenti successivi (a Sant'Agata nel 1396, poi a Sant'Ansano, quindi nel 1885 a Sant'Alò). Negli anni sessanta il Comune di Spoleto si interessò all'acquisto di tutto il gruppo anche perchè il trasferimento delle monache benedettine dal monastero di Sant'Alò a quello di Santa Lucia di Trevi comportava l'allontanamento da Spoleto dei preziosi manufatti; vengono acquistati dal Ministero della Pubblica Istruzione il 5 Ottobre 1973 e successivamente collocati nella Galleria Nazionale dell'Umbria,; nel 1982 vennero infine depositati alla Pinacoteca Comunale di Spoleto.
altra localizzazioneluogo di provenienza: PG, Spoleto; NR (recupero pregresso): PG, Spoleto; NR (recupero pregresso): PG, Spoleto; NR (recupero pregresso): PG, Spoleto; NR (recupero pregresso): PG, Trevi; NR (recupero pregresso): PG, Perugia; NR (recupero pregresso): PG, Spo
bibliografiaFaloci Pulignani M.( 1909)p.628; Toscano B.( 1953)pp. 105-106; Meiss M.( 1962)p. 10; Toscano B.( 1963)p. 5; Longhi R.( 1973)pp. 13-14; Toscano B.( 1971)p. 23; Arte Valnerina Spoletino( 1983)pp. 31-34; Todini F.( 1989)p. 173; Salvatori P.( 1995)pp. 47-49
definizionereliquiario, a tabella
regioneUmbria
provinciaPerugia
comuneSpoleto
indirizzoPiazza Campello - 06049 Spoleto
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rosi A.M.; Funzionario responsabile: Garibaldi V.; Trascrizione per informatizzazione: Mercurelli Salari P. (1996); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Sargentini C. (2006); Donà A. (2007); Galassi C. (2009); Canti K. (2010);
anno creazione1994
anno modifica2006; 2007; 2009; 2010
latitudine42.733956
longitudine12.739604

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