notizie storico-critiche | Dato da David al pittore Gèrard nel 1809 in cambio del ritratto del Canova fatto da Gèrard. Vendita Gèrard, 27 aprile 1837, n. 35. Acquistato per 682,50 franchi dal pittore Pierre-Maximillen Delafontaine (1774-1860) vendita Delafontaine; 6 febbraio 1861, n. 8 su cui cfr. J. foucart, in cat. mostra 'Da dDavid a Delacrois', Parigi 1974, p. 382). Acquistato da Louis-Jules David (1829-1886), nipote del pittore, per 1500 franchi, ed entrato agli Uffizi alla morte della sua vedova, Léonie-Marie de Neufforge (1837-1893). "Quanto ti devo ringraziare del dono tanto raro e prezioso che mi ai appena fatto": in questi termini david, il 15 febbraio 1809, ringrazia Gérard (1770-1837) dell'invio del 'Ritratto di Canova' che l'allievo gli aveva offerto (senza dubbio quello esposto al salon del 1808, acquistato dal Louvre nel 1843 e in deposito presso il Museo della legion d'Onore). E aggiunge: " tuttvia sto occupandomi di come dimostrartene meglio la mia gratitudine perchè un'opera mia non sarà che un piccolo acconto" (citazione più recente: D. e G. Wildenstein, 1973, p. 181). Questo "ouvrage de moi" è l'Autoritratto oggi aglii Uffizi, dipinto, secondo la scritta sul telaio, nel 1791, ma per il pittore Delafontaine, secondo proprietario dell'opera (vedi le note manoscritte al suo esemplare della vita di david di A. Th(iers), p. 24, conservato nella Bibliothèque de l'Institut, ms. 3782), il nipote dell'artista (1883), e Hautecour (1954), nel 1790 (alcuni precisano in maggio). Si è visto sopra (v. provenienza) come dalla collezione Gèrard e attraverso quella di Delafontaine il quadro è passato agli Uffizi, dove è entrato nel 1893, offerto dal nipote e biografo del pittore, Louis-sules David. Ma sin dal 1820 (ASG, filza LX a 27) il direttore Alessandri aveva cercato di ottenere un autoritratto così. Sembra che la sua letera sia rimasta senza risposta; d'altronde, lo stesso anno egli aveva cercato di ottenere (vedi stessa filza) L'autoritratto di Gèrard, il quale gli aveva risposto positivamente in italiano - era nato a Roma - ma senza decidervisi. Di questo autoritratto il Wilhelm (1964) cita diverse copie o imitazioni (già nella collezione del marchese de la Ferronnay; a Perpignano; già coll. Burat; vendita Parigi 17 giugno 1958, n. 2, questo firmato e datato 1791 (da identificarsi col precedente?); a Raleigh; già al Museo Carnavalet col nome di Laneuville; e aggiungiamo la copia venduta a Parigi il 15 giugno 1976, n. 66) che dimostrano l'instantanea fama dell'originale. Esso precede di tre o quattro anni, nell'abbondante ionografia del pittore, il celebre Autoritratto del Louvre di cui condivide la tesa concentrazione e la ricerca di sobrietà. Citiamo in proposito il Wilhelm: "Su un fondo di tocchi vibranti, di un grigio bruno, il viso fortemente illuminato spicca inquadrato dai capelli scomposti, buttati all'indietro e leggermente arricciati sulle orecchie.... . Gli occhi fissano lo spettatore con uno sguardo allucinato, i lineamenti sono tesi, una ruga orizzontale solca la fronte. E' strano che questo splendido ritratto, indiscutibilmente tutto di mano di David e che mostra il volto dell'artista visto nello specchio, e quindi con la guancia destra più pronunciata (a causa, secondo la tradizione, di un'exosteosi mascellare conseguenza di un colpo di fioretto) sia rimasto ignorato dagli storici..... . Benchè questa sia l'unica opera di David conservata a firenze (una piccola replica del Napoleone sul San Bernardo, inv. 1890 n. 9263, che ci è nota solo da una fotografia, è in deposito all'Isola d'elba e fu esposta alla mostra dei bozzetti, Firenze 1952, n. 43), l'interesse dell'artista per la città fu costante: ricordiamo il disegno del cortile di Palazzo Vecchio fatto nel suo viaggio del 1780 (Louvre), il curioso progetto di decorazione della Loggia de lanzi (1810; cfr. "Bulletin de la Sociètè de l'Histoire de l'Art Francais", 1950-1957, 1959, pp. 329-334) e la celebre lettera del 1789 a Wicar citata da Hautecoeur (1954, p. 109): "E Fra Bartolomeo? a proposito, che uomo! Quelle teste di vecchio! Ah! Firenze, Firenze! Come sei lontana da Parigi! Voi ci siete: approfittatene". |