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bene culturale | dipinto, opera isolata |
titolo | Ritratto del doge Francesco Donà |
soggetto | ritratto del doge Francesco Donà |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00183039 |
localizzazione | Italia, Lombardia, MI, Milanovia Brera, 28 |
contenitore | palazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera |
datazione | sec. XVI ; 1545 (post) - 1584 (ante) [analisi stilistica; bibliografia] |
autore | Vecellio Tiziano (1488-1490/ 1576), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 110, largh. 98, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Pinacoteca di Brera |
dati analitici | NR (recupero pregresso)NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | Il dipinto di Brera è copia da un ritratto di Tiziano ed è ritenuto da Mauro Lucco (in Noè, Pinacoteca di Brera, 1996) di mano di Lambert Sustris.Riferibile a quasto personaggio è pure una silografia, cm. 43,5 x 78,5, di mano ignota (cfr. Pallucchini, 1969, 338) che von Hadeln (1913) riconduceva al telero votivo del doge Andrea Gritti dipinto da Tiziano nel 1531 per Palazzo Ducale. Il dipinto, distrutto dall'incendio del 1577,era stato modificato dall'artista e la figura di Gritti fu sostituita da quella del successore. L'attribuzione a Tiziano da parte di Sipriot non era dunque casuale, almeno da un punto di vista strettamente iconografico. Donà fu eletto doge nel novembre 1545 e morì nel 1553. Il ritratto fu cominciato da Tiziano prima dell'elezione del Donà, allora senatore, e fu terminato nel 1547 (autorizzazione da parte del Consiglio dei Dieci al pagamento della tela è datata 27 maggio 1547; Lorenzi, Monumenti..., 1868, p. 259). La vicenda è ricordata da Aretino in una lettera del gennaio 1546 (P. Aretino, Lettere sull'arte, 1957-1960, II, pp. 131-132). L'artista, a Roma al momento dell'elezione, tornò il città solo nel giugno del 1546. Il pagamento dell'opera è dell'anno successivo. Il ritratto del dogè andò distrutta dirante l'incendio del 1577. Ridolfi (Le meraviglie..., 1648) afferma che un secondo ritratto del Donà si trovava nelle Procuratie; tuttavia Boschini lo attribuiva al Tintoretto (Le miniere..., 1664). La copia di Brera (la quarta nota del dipinto, cfr. Noè, 1996) è sicuramente antica e di buona qualità: l'iscrizione è "quantomeno seicentesca, se non addirittura del secolo precedente" (Noè, 1996). Secondo noè si tratta di "una replica (di bottega ?) dell'originale perduto". |
altra localizzazione | luogo di collocazione successiva: Francia; luogo di deposito: Lombardia, MI, Milano; luogo di deposito: Lazio, RM, Roma |
altre attribuzioni | Sustris Lambert (Lucco, in Noè, 1996) |
bibliografia | Pinacoteca Brera( 1996)v. VIII, p. 269, n. 228 |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Milano |
comune | Milano |
indirizzo | via Brera, 28 |
rapporto | RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: copia, Autore opera finale/originale: Vecellio Tiziano, Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: VE/ Venezia/ Sala del Maggior Consilio (bruciato), |
ente schedatore | S27 |
ente competente | S27 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Vami A.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: De Francesco A. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cresseri M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1997 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 45.468396 |
longitudine | 9.173009 |