Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte Ritratto di Andrea Doria come Nettuno di Agnolo di Cosimo detto Bronzino (1503/ 1572), a Milano

L'opera d'arte Ritratto di Andrea Doria come Nettuno di Agnolo di Cosimo detto Bronzino (1503/ 1572), - codice 03 00180307 di Agnolo di Cosimo detto Bronzino (1503/ 1572), si trova nel comune di Milano, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
titoloRitratto di Andrea Doria come Nettuno
soggettoritratto di Andrea Doria
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00180307
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, Milanovia Brera, 28
contenitorepalazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera
datazionesec. XVI ; 1531 (ca.) - 1533 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia] ; ;
autoreAgnolo di Cosimo detto Bronzino (1503/ 1572),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 115, largh. 53,
condizione giuridicaproprietà Stato, Pinacoteca di Brera
dati analiticiNR (recupero pregresso)NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheIl dipinto risulta acquistato per lire 4000 nel 1898 da Alfredo Rovelli, figlio di Carlo, erede della raccolta del collezionista e scrittore comasco Paolo Giovio (Milano, Soprintendenza Beni Artistici e Storici, Archivio Antico, parte I, cass.2/2). Per P.C. Marani (1992) probabilmente esso venne acquistato direttamente presso Bronzino dal Giovio per il proprio Museo comprendente ritratti di uomini illustri (un ritratto di Andrea Doria compare infatti in un elenco di quadri spediti al Museo di Borgo Vico del Giovio e inoltre Vasari ricorda che un dipinto siffatto venne eseguito da Bronzino per la raccolta Giovio dopo il ritorno dell'artista da Pesaro a Firenze); si tratterebbe in questo caso di uno dei rari autografi sopravvissuti e rintracciati di quella collezione (sul Giovio cfr. De Vecchi, 1977, pp. 87-92). L'autografia dell'opera è indiscussa mentre controversa appare la datazione. Riguardo alla cronologia secondo Marani si deve tener contodella statua bronzea del Doria commissionata dalla Repubblica di Genova nel 1528 a Baccio Bandinelli e della lettera di Paolo Giovio a papa Clemente VII del maggio 1528 nella quale vi è il resoconto della battaglia navale di Capo d'Urso e si accenna ad Andrea Doria come Nettuno: per tali riferimenti lo studioso ritiene che la commissione dell'opera in esame sia riferibile agli anni immediatamente dopo questa data. Dopo varie proposte (si veda voce altre datazioni) studi recenti (P.L. De Vecchi, 1977, e Ch. McCorquodale, 1981) hanno confermato la datazione agli anni 1531-33. Riguardo all'iconografia (col personaggio effigiato però con un remo-timone al posto del tridente) si segnala l'incisione riprodotta negli Elogia di Giovio, pubblicati a Basilea nel 1575 da Pietro Perna insieme ad altre immagini di letterati e capitani incise da Tobias Stimmer da disegni tratti dalle effigi del Museo Gioviano. Marani ricorda inoltre una versione identica del dipinto appartenente alla Galleria Doria Pamphili di Roma, indicata da L. Venturi come il prototipo del quadro in oggetto ma da quest'ultimo attribuita a Sebastiano del Piombo (del quale esiste un ritratto di Andrea Doria a mezza figura con mantello e cappello databile al 1526), che è invece stata ritenuta da De Vecchi e da M. Lucco (1980, p. 138) una copia dal dipinto della Braidense. Per Marani sia il ritratto di Bronzino conservato aBrera che quello di Sebastiano del Piombo ascrivibile al 1526 si pongono entrambi nel filone della ritrattistica di celebrazione simbolica, ma se il secondo può essere ricondotto pienamente nel clima rinascimentale (è presente un fregio classico su un rilievo romano) il primo manifesta già una adesione verso l'interpretazione manieristica del ritratto nella trasposizione mitologica del personaggio, che sembra anticipare la tendenza introdotta negli anni successivi a Firenze da Vasari o dagli artisti che lavoravano nello "Studiolo" a Palazzo Vecchio. Tale gusto era probabilmente condiviso dallo stesso Giovio il quale aveva anche ottenuto da Bronzino una replica del ritratto di Cosimo I Medici (ora al Philadelphia Museum of Art). Il dipinto di Brera è stato presentato all'Ermitage di San Pietroburgo nel 1977 e nel 1991; in tale occasione Marani ha evidenziato analogie nella resa plastica della figura del Doria di Bronzino con il Mosè di Michelangelo.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Lombardia, CO, Como; luogo di collocazione successiva: Lombardia, CO, Como
bibliografiaPinacoteca Brera( 1992)v. V, pp. 20-23, n. 3
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneMilano
indirizzovia Brera, 28
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Vami A.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: Ranzi A. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cresseri M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2006
latitudine45.468396
longitudine9.173009

oppure puoi cercare...

  • opere d'arte nel comune di Milano
  • opere d'arte nella provincia di Milano
  • opere d'arte nella regione Lombardia