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Opera d'arte Ritratto di Vittoria Caldoni/ Ritratto di Vittoria Caldoni in costume ciociaro di Catel Franz Ludwig (Berlino 1778/ Roma 1856), a Roma

L'opera d'arte Ritratto di Vittoria Caldoni/ Ritratto di Vittoria Caldoni in costume ciociaro di Catel Franz Ludwig (Berlino 1778/ Roma 1856), - codice 12 00827686 di Catel Franz Ludwig (Berlino 1778/ Roma 1856), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti, 131, Sala Espositiva
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloRitratto di Vittoria Caldoni/ Ritratto di Vittoria Caldoni in costume ciociaro
soggettoRitratto feminile
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827686
localizzazioneRM, RomaViale delle Belle Arti, 131
contenitorePalazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti, 131, Sala Espositiva
datazionesec. XIX ; 1830 (ca) - 1830 (ca) [bibliografia]
autoreCatel Franz Ludwig (Berlino 1778/ Roma 1856),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 96, largh. 73,
condizione giuridicaproprietà privata, Pio Istituto Catel
dati analiticiRitratto di una giovane donna che indossa un abito tradizionale. La figura in costume ciociaro appare di tre quarti, con le mani incrociate sul grembo. Un velo ricamato le ricopre il capo.
notizie storico-criticheIl dipinto raffigura Vittoria Caldoni, una giovane modella di Albano molto ricercata dagli artisti italiani e d'oltralpe fra il terzo e il quarto decennio dell'Ottocento, ispirando oltre cinquanta ritratti, tra cui quelli più celebri di Overbeck, Von Hess, Schnorr von Carolsfeld, Thorvaldsen e Pietro Tenerani. Nel 1839 il pittore russo Lipcenko sposò la modella e si trasferì con lei in Russia. Il prussiano Catel, residente a Roma dal 1811, ritrae Vittoria Caldoni nel corso degli anni trenta, inserendo la figura, in semplici abiti tradizionali, all'interno dell'alberata galleria di Albano, una delle vedute predilette dai pittori paesisti del tempo. Catel, dopo aver accumulato cospicue ricchezze grazie al successo ottenuto presso le più altolocate committenze internazionali, stabilì che alla sua morte fosse istituito in Roma il "Pio Istituto Catel", con precisi scopi beneficiari a favore degli artisti italiani indigenti (cfr. Gnisci 1996, pp. 21 23). Il dipinto, probabilmente identificabile con la "Mezza figura all'albanese" citata nell'elenco dei beni di Margherita Prunetti del 9 giugno 1874, appartiene ancora alla collezione di questo istituto, destinato alla sede di viale Trastevere e attualmente esposto nelle sale della Galleria Nazionale d'Arte Moderna perché concesso in comodato, in occasione del nuovo ordinamento del 1997.
altra localizzazioneprovenienza: RM, Roma
bibliografiaGeller( 1956)lettera B, pos.1, fasc III, p. 14; Busiri Vici( 1957)vol. III, p. 30; Geller( 1961)p. 31; Poensgen( 1961)XIX, fasc V. pp. 253, 258; Bonifazio( 1975)pp. 155- 156, n. 16; Concina Sebastiani( 1979)vol. 22, p. 311; Franz Ludwig Catel( 1984)p. 8;
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale delle Belle Arti, 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cucuzza P.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Pesci F.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.
anno creazione2007; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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