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bene culturale | dipinto, opera isolata |
titolo | San Bernardino da Siena e angeli |
soggetto | San Bernardino da Siena |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00180070 |
localizzazione | Italia, Lombardia, MI, Milanovia Brera, 28 |
contenitore | palazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera, sala VIII |
datazione | sec. XV ; 1469 (ca.) - 1469 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia data] |
autore | Mantegna Andrea (1431/ 1506), |
materia tecnica | tela/ pittura a tempera |
misure | alt. 385, largh. 220, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Pinacoteca di Brera |
dati analitici | dipintoPersonaggi: San Bernardino da Siena. Figure: Angeli. |
notizie storico-critiche | La cappella di San Bernardino, precedentemente dedicata a Sant'Antonio da Padova, fu rifabbricata nel 1450 (Donnesmondi, 1616) a seguito della canonizzazione di San Bernardino, avvenuta quell'anno. I lavori erano nell'ambito di una parziale rifabbricazione dell'edificio, poi consacrato da Pio II il 2 dicembre del 1459. San Bernardino, amatissimo e molto venerato in tutta l'italia del Nord, aveva predicato a Mantova nel 1420, su invito di Paola Malatesta, moglie di Gian Francesco Gonzaga e madre di Ludovico. Quest'ultimo dispose di essere sepolto in quella cappella che divenne dunque la "Cappella dei Signori". Anche in mancanza di documentazione è lecito supporre che la commisiione della tela sia da ascrivere a Ludovico. Secondo il Cadioli (1763) che vide il dipinto quando ancora era nella Cappella di San Bernardino, e precisamente sull'altare maggiore, "le pitture sono di mano d' uno degli scolari di Mantegna". Fiocco (1937) riteneva l'opera autografa di Mantegna. Longhi (1962), Ragghianti (1962) e Camesasca (1964) hanno pensato ad un opera ideata dal maestro ed eseguita in prima persona nella parte centrale e lasciata alla bottega nel rimanente. Tietze Conrat nega ogni connessione con Mantegna e giudica anche la data un rimaneggiamento posteriore. La data è comunque rimaneggiata. Brancati (1999, p. 30) analizza il tappeto che copre la pedana. Il motivo 'cufico' con nodo infinito di tipo aperto (così detto Aste a bandiera) è il più complesso ed antico che si conosca. Mantegna aveva già raffiguratoun tappeto sotto i piedi della Madonna nella Pala di San Zeno a Verona nella quale si ritrova il motivo simile ma non uguale a 'cufica aperta'. Lastessa cornice cufica si ritrova anche nei due tappeti della scena di corte della 'Camera degli sposi' (già ultimata nel 1470): quello sotto i piedi dei vari personaggi di corte combacia con quello della Pala di San Zeno, quello invece sotto lo scranno di Luigi Gonzaga combacia con quello qui esaminato. Si tratterrebbe di un tappetto 'Holbein a disegno grande' (o Ushak), molto simile a quello conservato al Bayerisches Nationalmuseum di Monaco. Senza escludere del tutto la proprietà del tappeto allo stesso Mantegna, esso avrebbe potuto far parte anche degli arredi della corte mantovana, dove la presenza di tali manufatti è attestata da documenti e dipinti. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Lombardia, MN, Mantova; luogo di deposito: Lombardia, MN, Mantova |
altre attribuzioni | Morone Domenico o Francesco (Cavalcaselle, 1871) |
bibliografia | Pinacoteca Brera( 1990)v. III, pp. 298-299, n. 168; Brancati L.E.( 1999)p. 30, n. 3 |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Milano |
comune | Milano |
indirizzo | via Brera, 28 |
ente schedatore | S27 |
ente competente | S27 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Vami A.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: De Francesco A. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cresseri M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1995 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 45.468396 |
longitudine | 9.173009 |