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bene culturale | stendardo processionale, opera isolata, Gonfalone di San Bernardino |
titolo | San Bernardino raccomanda i perugini a Cristo |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 10 00016229 |
localizzazione | PG, PerugiaCorso Vannucci 19 - 06100 Perugia |
contenitore | palazzo, comunale, Palazzo dei Priori, Palazzo dei Priori, Corso Vannucci 19 - 06100 Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, esposto sala 14 |
datazione | sec. XV terzo quarto; 1465 - 1465 [data] |
autore | Bonfigli Benedetto (1420 ca./ 1496), |
materia tecnica | tela/ pittura a tempera |
misure | alt. 349, largh. 221, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Gonfalone processionale contornato da un festone vegetale dipintoSoggetti sacri: San Bernardino da Siena raccomanda i perugini a Cristo. Personaggi: San Bernardino da Siena; Cristo. Figure: angeli; arcangeli; frati; vescovo; popolo perugino. Vedute: Perugia. Architetture: oratorio di San Bernardino; chiesa di San Francesco al Prato. |
notizie storico-critiche | Lopera proviene dalloratorio di san Bernardino dove rimase fino al 1863, quando entrò in Pinacoteca a seguito del decreto Pepoli. Il riconoscimento dellautografia bonfigliesca risale al Vasari, che vide lopera ancora in loco. Tutta la critica successiva ha condiviso tale attribuzione ponendo il gonfalone allinterno della cosiddetta nicchia di san Bernardino e mettendolo in relazione con le otto tavolette raffiguranti i Miracoli di san Bernardino. Recentemente tale ipotesi è stata posta in discussione per le evidenti difformità stilistiche e formali tra le due opere, rese ancora più evidenti in seguito agli ultimi restauri. Dalle fonti documentarie risulta che il culto per il Santo crebbe in maniera sensibile in città, per limpegno sia delle autorità cittadine, che dellordine francescano. Nel 1453, solo dopo tre anni dalla canonizzazione di san Bernardino, a Perugia era stato costruito un oratorio in suo onore, per la costruzione e la decorazione del quale furono chiamati gli artisti più in voga del momento, non ultimo Agostino di Duccio. La tela del Bonfigli oltre a celebrare il santo senese che tanto si era impegnato a Perugia nel tentativo di placare le sanguinose lotte che si svolgevano in quegli anni in città, esemplifica perfettamente lo spirito di collaborazione instauratosi tra il Comune e il potente ordine francescano. Lopera deve quindi essere letta non solo nei suoi aspetti formali, ma anche in quelli simbolici. Innanzi tutto il Cristo che sorregge la bandiera rimanda certamente alla battaglia condotta da Bernardino degli Albizzeschi contro le insegne, i vessili, gli stemmi di qualsiasi famiglia o parte politica. In secondo luogo la figura del Santo, che sembra dialogare con Cristo, si riferisce alla funzione di intercessore da lui svolta nei confronti della città di Perugia, dove aveva predicato poco prima di morire in un clima politico infuocato. Ad una delle famiglie perugine impegnate in questi anni in furiose lotte di potere potrebbe appartenere la giovane dama sontuosamente vestita, identificata da Mancini (1992, pp.109-113) con Anastasia Sforza, seconda moglie di Braccio di Malatesta Baglioni; mentre lammonimento scritto sulla tunica del fanciullo in primo piano, più che riferirsi al furto commesso dal piccolo personaggio, sembra qui assumere laspetto di una generica minaccia rivolta contro chi si macchia di questo reato in maniera reiterata. Infine la presenza dei detentori del potere civile e religioso che rendono omaggio al Santo e che raccolgono gradite offerte (dai documenti risulta che le candele potevano essere anche vendute per ricavarne del denaro da destinare alla costruzione di un oratorio in onore di san Bernardino), a loro volta benedetti dal intercessor, protector et defensor totius populi civitatis Perusii, testimonia il forte legame devozionale che legava Perugia al santo senese, nonostante questi avesse più volte tuonato contro la corruzione e i cattivi costumi presenti in città. Nel gonfalone, datato 1465, il linguaggio di Bonfigli non tradisce alcun accento toscano né romano, non si notano, infatti, le preziosità cromatiche, né il gusto per lantico o il solido impianto monumentale, presenti in opere coeve (affreschi nella cappella dei Priori). Qui Bonfigli è pittore della città in maniera diversa rispetto agli affreschi della cappella dei Priori, dove egli mette in mostra il proprio bagaglio culturale fatto di influenze tardogotiche, di reminiscenze dalla cultura fiamminga, da Domenico Veneziano, Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Filippo Lippi o Piero della Francesca. Il suo compito era quindi meno solenne, ma non meno importante, egli doveva creare unopera destinata alla religiosità popolare, che con la sua semplicità ed immediatezza comunicasse ad un pubblico meno colto. Il suo interesse qui è concentrato sullevento storico e sul significato civile, oltre che prettamente religioso, rivestito dal gonfalone. In tale descrizione emergono le sue doti di narratore, che trovano corrispondenza nella meticolosa descrizione degli abiti del tempo, negli edifici in secondo piano e negli angeli, individuabili quasi uno ad uno grazie alle iscrizioni sulle aureole. Un ritorno alla tradizione medievale può considerarsi il fondo oro, le schiere angeliche e le due figure di san Bernardino e di Cristo di dimensioni maggiori rispetto alle figure sottostanti. Così come la mancanza di una visione prospettica unitaria è motivata da precise regole gerarchiche, a cui soggiacciono i personaggi. Per valutare correttamente unopera di questo tipo è opportuno riflettere sulluso che di essa veniva fatto. Si tratta di un gonfalone mobile (come emerge dal tipo di supporto e dalle deformazioni presenti lungo le lacerazioni e i tagli della tela), la cui funzione era quella di essere portato in processione (cfr. Mercurelli Salari, 1996). |
altra localizzazione | luogo di provenienza: PG, Perugia |
bibliografia | Santi F.( 1985)pp.41-42 scheda 28; Iconografia Musicale Umbria( 1987)p.182; Todini F.( 1989)I, p.43; Mancini F.F.( 1992)pp.109-112; Mancini F.F.( 1994)pp.199-202; Garibaldi V.( 1994)pp.448-452; Teza L.( 1994)pp.209-221; Mercurelli Salari P.( 1996)p.152; B |
definizione | stendardo processionale |
denominazione | Gonfalone di San Bernardino |
regione | Umbria |
provincia | Perugia |
comune | Perugia |
indirizzo | Corso Vannucci 19 - 06100 Perugia |
ente schedatore | S38 |
ente competente | S38 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Mercurelli Salari P.; Funzionario responsabile: Garibaldi V.; Trascrizione per informatizzazione: Mercurelli Salari P. (1996); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Sargentini C. (2006); |
anno creazione | 1996 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.111423 |
longitudine | 12.388740 |