notizie storico-critiche | Il dipinto raffigurante due arabi in atto di suonare strumenti musicali, mentre un terzo sembra improvvisare una danza fa parte di un gruppo di opere noto come "Impressioni del Cairo" acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione per la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma nel 1907, quando il pittore era ancora in vita. Si tratta di venticinque tavolette e piccole tele con impressioni e schizzi dal vivo condotte con straordinaria maestria ad ognuna delle quali, per una più agevole identificazione, è stato attribuito un titolo specifico. Le piccole opere, caratterizzate da grande vivacità cromatica e immediatezza espressiva che le rendono documenti vivaci e interessanti dei paesaggi e dei costumi africani, sono state montate su due grandi cornici in gruppi rispettivamente di dodici ("Strada con moschea", "Angolo di città", "Cammello", "Beduino con cammello", "Beduino su cammello", "Angolo di città araba", "Strada di città araba", "Angolo di città", "Angolo di città araba", "Moschea di città araba", Angolo di città araba", "Testa di cammello", inventariate al n. 1265/1-12) e di tredici ("Impressioni del deserto", "Due teste di popolani arabi", "Scena con tre figure di arabi", "Giovane popolano arabo", "Carovana nel deserto", "Paesaggio fluviale", "Paesaggio", "Busto di servo nubiano", "Testa di popolano arabo", "Testa di beduino nel deserto libico", "Uomo del Nilo", "Testa di beduino", "Testa di popolano arabo", inventariate al n. 1266/1-13). Nonostante la vicinanza stilistica con le illustrazioni eseguite da Biseo in collaborazione con il pittore Stefano Ussi per il libro Marocco di Edmondo De Amicis (Milano, Treves, 1876), è stato ipotizzato che il gruppo di opere in oggetto si riferisce al suo primo viaggio in Egitto nel biennio 1868-1870, dove, su invito del khédivé Ismail Pascià, si recò ad Alessandria per collaborare alla preparazione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di Suez ottenendo la commissione di decorare a fresco diversi edifici pubblici e, successivamente al Cairo dove decorò il Teatro Reale (poi dell'Opera). I numerosi disegni e bozzetti eseguiti dall'artista romano nei due anni di permanenza in Egitto mostrano il suo autentico interesse per i luoghi e per i tipi esotici, ritratti con grande lucidità (impressioni del Cairo, scorci del deserto, figure di beduini nei loro tipici costumi) e rimasti nel suo studio per essere utilizzati come fonte mnemonica per la successiva esecuzione di numerosi dipinti a soggetto orientale. |