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bene culturale | dipinto, opera isolata |
titolo | Tempo piovoso |
soggetto | paesaggio |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00489430 |
localizzazione | RM, Romaviale Belle Arti 131 |
contenitore | palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, depositi |
datazione | XIX ; 1891 - 1891 [data] |
autore | Coleman Enrico (Roma 1846 - Roma 1911), |
materia tecnica | olio su tela |
misure | alt. 102, largh. 200, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
dati analitici | paesaggio con cavalli e butteri in una giornata di pioggia |
notizie storico-critiche | Figlio di Charles Coleman, il pittore cominciò a frequentare la campagna romana sotto la guida paterna e insieme all'amico Onorato Carlandi, cogliendone soprattutto gli aspetti più selvaggi e desolati. Fondamentale per la poetica dell'artista fu il contatto con Nino Costa, grande estimatore dell'arte del padre. Dopo un esordio alle esposizione dell'Associazione Artistica Internazionale romana nei primi anni Settanta e una deviazione di poetica sulla scia dell'arte di genere e aneddotica all'Esposizione Internazionale di Roma del 1883, scelta aspramente criticata da Costa, Coleman cominciò a dedicarsi ai soggetti per cui è divenuto più famoso, vale a dire scene di butteri e cavalli. A questo momento della sua carriera appartiene l'opera in esame - che all'Esposizione Universale di Parigi del 1900 ottenne una menzione d'onore (De Rosa-Trastulli 1988, p.119) - nel quale sia il soggetto dei cavalli condotti dal buttero (o meglio, dal cavallaro) evocatori del sentimento selvaggio e incontaminato della natura, sia la scelta meteorologica di una giornata uggiosa, concorrono a determinare l'atmosfera melanconica di ripiegamento interiore espresse dal dipinto. Fu quello il momento in cui Coleman cominciava a intendere il paesaggio come ricerca di un luogo primitivo, primordiale, mitologico e abitato da presenze misteriose, non distante dalle investigazioni dei Deutsch-Römer e di Böcklin in particolare, che confluì nel noto dipinto dei Centauri, della stessa Galleria.Il dipinto è molto simile a "La Torma", opera riprodotta da Arnaldo Cervesato nel V capitolo di Latina Tellus (1910, p.123, cfr. Panei 2005), in cui a differire è essenzialmente l'orientamento della scena e il punto di vista opposto, cioè dal buttero verso i cavalli e non viceversa come nel presente dipinto. |
bibliografia | Bucarelli( 1951)p.25; Mammuccari( 1984)p.54; De Rosa, Trastulli( 1988)pp.118-119, 140, 147; Rolfi( 2003)p. 152; Damigella( 2005)p.21; Panei( 2005) |
definizione | dipinto |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | viale Belle Arti 131 |
ente schedatore | S51 |
ente competente | S51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Biscaglia M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S. |
anno creazione | 1995; 2011 |
latitudine | 41.916344 |
longitudine | 12.482229 |