notizie storico-critiche | La chiesa di S. Maria degli Angeli è citata col nome di S. Angelo nella Santa Visita di Mons. Saraceno, arcivescovo di Acerenza, del 1544 (Grillo, 1994, p. 84; Masini, 1996, p. 36). Come osservato da De Bonis e Lisanti, probabilmente la costruzione della chiesa, a navata unica con altari lungo le pareti laterali, fu eretta alla fine del 1400 (De Bonis, 1982, p. 65; Lisanti, 2003, p. 31). Come già detto, l'intera campagna pittorica di questa è chiesa è firmata da Girolamo Todisco (con l'aiuto di Attilio De Laurentis e di D'Ambrosio; Grelle, 2001, p. 303); su questa immagine è presente l'iscrizione che testimonia la committenza dell'opera. Proprio entro una targa che separa il Tobia e l'Angelo e la Natività, leggiamo: V.I.D. FABRITIUS TERTIUS TORELLAAUS/ GUB(E)R(NA)T(OR) CA(LVE)LLI P(ER) SUA DEVOTIONE F(IERI) F(ECIT) ANNO 1616 (Settembrino, 2000, p. 118). E' probabile che la cappella fosse stata fatta affrescare da Fabrizio Terzo Torella (Settembrino, 2000, p. 121), insieme ad altre personalità del luogo; d'altra parte, la cimasa di alcune nicchie è occupata da simboli, che sembrano stemmi gentilizi (proprio sulla cimasa di questa immagine è presente un simbolo raffigurante "un triangolo dorato con una saetta e una corona a cinque punte adagiata su una nuvola in cui sembrano delinearsi delle anime e nel quadrante attiguo, sopra tre sfere bianche su sfondo scuro, sotto tre colline su cui suntano tre fiori" Settembrino, 2000, p. 118) e gli affreschi non rispondono ad un programma unitario, almeno per la scelta dei soggetti iconografici, mentre le scene sono unite da un forte carattere teologico accentrato sulla figura di Maria. Anche per le scene riprodotte in questa nicchia il carattere teologico viene mantenuto; vengono rappresentati, infatti, la natività, momento in cui Cristo si fa uomo per la salvezza dell'umanità, in cui parafrasando Dante "il fattor non sdegnò di farsi sua fattura", riferedosi alla Vergine, e la scena di Tobia e l'Angelo, scena che sottolinea, come già rilevato da Settembrino, "l'alleanza tra Dio con i padri e con Mosé, ma anche la fiducia in Dio che non abbandona i suoi fedeli nelle prove"(Settembrino, 2000, p. 117). |