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Opera d'arte Veduta del Palazzo Reale di Firenze di Migliara Giovanni (Alessandria 1785/Milano 1837), a Roma

L'opera d'arte Veduta del Palazzo Reale di Firenze di Migliara Giovanni (Alessandria 1785/Milano 1837), - codice 12 00827587 di Migliara Giovanni (Alessandria 1785/Milano 1837), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, deposito
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloVeduta del Palazzo Reale di Firenze
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827587
localizzazioneRM, RomaViale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, deposito
datazioneXIX ; 1827 - 1827 [data]
autoreMigliara Giovanni (Alessandria 1785/Milano 1837),
materia tecnicaolio su cartone
misurealt. 13, lungh. 30.5,
condizione giuridicaproprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiveduta di Palazzo Pitti dal Giardino di Boboli con figure
notizie storico-criticheIl dipinto raffigura il cortile interno di Palazzo Pitti dalla parte del Giardino di Boboli, mentre alcune figure passeggiano per il parco, con una visuale molto ampia che asseconda l'andamento circolare del piazzale. Nel 1827, data del dipinto in esame, il Palazzo era residenza del Granduca Leopoldo II, salito al trono nel 1824. La datazione al 1827 pone invero un dubbio, poiché, come risulterebbe da un album di acquarelli datato 1825, sembrerebbe che il Migliara fosse in Toscana soltanto in quella data; ad ogni modo, non è escluso che la presente possa essere un'opera dipinta a memoria, su commissione, o per lo meno tratta dagli studi eseguiti nel soggiorno di due anni prima. Migliara è esponente di rilievo della veduta urbana della prima metà dell'Ottocento, derivata dalla tradizione settecentesca del genere e rinvigorita anche attraverso una nuova concezione della luce e del rapporto con il vero. In particolare il pittore piemontese fonda le sue vedute su una attento studio prospettico che aveva affinato grazie all'esperienza di scenografo e sull'esempio del vedutismo settecentesco veneziano. A questo va aggiunto che egli fu molto popolare per aver interpretato in Italia la maniera monastica di François Granet - vedute di interni di conventi e chiostri - accompagnata da una attenzione fiamminga per i particolari e, come nelle vedute cittadine, da un rigoroso impianto prospettico.
bibliografiaGhezzi( 1935)p.80; Mensi( 1937)p. 95; Maselli( 1938)p. 7; Bucarelli( 1953)pp. 8, 58, 69; Bucarelli( 1973)p.149; Miniati (a cura di)( 2009)n. 46, p. 142.
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Osti guerrazzi A. M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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