dati analitici | La scena è ambientata in una sala di un palazzo con ampia finestra sulla sinistra. Sulla parete di fondo, all'estremità, due porte, ornate di sovrapporta ovale e elementi rocailles. Sulla sinistra due figure inginocchiate, una maschile e l'altra femminile, con abiti da servitori. Sul fondo della sala vi sono tre guardie sedute ed una stante che portano alabarde. Sulla destra della scena, davanti ad un alto paravento ed accompagnati da due servitori con parrucca e livree, si profila un gruppo di religiosi. Al centro il sacerdote, affiancato da un chierico con ombrello processionale; il primo religioso regge un cero e quello immediatamente dietro a lui una croce processionale. Al centro della scena , di fianco al paravento, vi sono alcune poltrone ed un grosso bacile.Soggetti profani. Figure: servitori; guardie. Ecclesiastici: sacerdoti; chierici; chierichetto. Abbigliamento religioso. Abbigliamento: abbigliamento militare e civile. Interno. Mobilia: lampadario; paravento; poltrona; panca; tende. Oggetti: bacile; fiaccole. Suppellettili ecclesiastiche: croce processionale; ombrello processionale. Armi: alabarde. |
notizie storico-critiche | Il dipinto di Ludovico Raymond (Torino, 1825-1898), venne acquistato per conto del sovrano, Umberto I, alla Esposizione della Promotrice del 1885 a lire 1350, nonostante il prezzo di catalogo fosse di Lire 1700 (V. Bona, Catalogo degli Oggetti d'Arte ammessi alla XLIV Esposizione, catalogo della Mostra (Torino, Società Promotrice delle Belle Arti, 26 aprile 1885),Torino, 1885, p. 16; Società di Belle Arti. Capi d'Arte acquistati all'Esposizione del 1885, Torino, 1885, s. p.). È inizialmente documentato nel Palazzo Reale di Torino, come ricordato nel profilo biografico del Raymond, redatto da Ugo De Filarte nella "Gazzetta del Popolo della Domenica", nel quale l'opera, annoverata tra le più importanti dell'artista, venne inclusa nella categoria delle tele di "Storia Biblica e Cristiana". Una nota manoscritta a matita, senza data, reperita in un inventario degli "Oggetti d'Arte" di proprietà del sovrano, testimonia il trasferimento del dipinto nella sede della Cancelleria della Sindone dalla quale, forse, passò al palazzo delle Segreterie di Stato, sede fino al 1940 della Provincia di Torino, come deposito da parte dello Stato per abbellire le sale di rappresentanza occupate dall'Ente, L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 163. Nella tela, secondo un gusto congeniale all'artista, i cui quadri di soggetto storico vennero definiti "potentissimi per originalità di concetto e profondità di sentimento", è rappresentata una scena ambientata, presumibilmente, nel Palazzo Reale di Torino, sebbene non sia possibile distinguere chiaramente di quale ambiente si tratti, in epoca settecentesca, considerando l'abbigliamento degli astanti. È probabile che il pittore volesse alludere al decesso di un membro della famiglia reale, se non addirittura di un sovrano, tema più volte proposto nella produzione dell'artista. Gli anni ottanta-novanta segnano, infatti, nelle residenze di corte, secondo una volontà, promossa, in particolare, dalla regina Margherita e realizzata sotto la regia dell'architetto Emilio Stramucci, un recupero del periodo cosiddetto "rococò" con il riallestimento di alcune sale in stile e il dipinto in esame condivide tale tendenza di gusto, documentando, inoltre, da parte di Casa Savoia un duraturo apprezzamento per l'artista e le sue minuziose ricostruzioni storiche, spesso rivolte anche a soggetti di storia antica U. De Filarte, Ludovico Raymond, in "Gazzetta del Popolo della Domenica", 47, 21 novembre 1886, pp. 372-373. L'opera è pubblicata in A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. XIII. |